di Sandra Berriolo – Ok ho deciso: parto. Vado in un villaggio turistico, quest’anno. Vado a Loano. Cosa c’è da ridere? L’han detto l’assessore e il sindaco, no? Loano deve essere, e son sicura che sarà, un villaggio per 12 mesi all’anno. A misura di tutti, ha detto il sindaco. Dove si può scegliere cosa fare, ha detto l’assessore. Cultura, sport, teatro loro possono darti tutto. Gli han dato i soldi (4 milioni di euro per cominciare il teatro) e loro lo fanno, il teatro.

Ma c’era bisogno di tutti ‘sti soldi e tutto ‘sto da fare? Albenga è già un villaggio turistico, anche senza niente! Il nostro turista viene selezionato in modo che sia disposto a camminare giù dai marciapiedi, a frequentare i negozi in mutande e con la panciona fuori (ragazzi, 11 mesi e mezzo di bolliti e bagna cauda son duri da smaltire in un attimo, provateci voi), a lanciare e poi trascinare le infradito (è una tecnica che le modelle stanno studiando perché dicono che tonifica il quadricipite). Queste sono le selezioni. Poi bisogna che imparino bene la frase “a Torino costa meno” e anche che riescano a chiedere “scusi da che parte è il mare” senza ridere. A quel punto, siamo alle semifinali, solo chi è disposto a riempire il bagagliaio delle vacanze con carta igienica e pasta di primo prezzo avrà la speranza di potersi annoverare tra gli ospiti del villaggio Albenga.

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo