di Fabrizio Pinna – “Quando me li sono visti davanti all’improvviso, prima, mi hanno inquietato…”. Sono parole captate casualmente passando accanto a un gruppetto di giovani, ma che rendono perfettamente l’idea dell’impatto anche emotivamente forte che “Human constructions”, l’installazione d’arte di Dario Tironi e Koji Yoshida, riesce a creare sui visitatori. L’esposizione dell’installazione, la quale vede proseguire l’ormai consolidata collaborazione tra il Comune di Savona e la Galleria ConArte, è stata inaugurata sabato alla fortezza del Priamar nel piazzale antistante il Palazzo della Sibilla.

Disegnando un ideale triangolo, tre androidi costruiti assemblando con cura quasi ossessiva del dettaglio materiali di recupero della vita di tutti i giorni – prolifici scarti della “civiltà dei consumi” – occupano la piazza: immobili, posano in gesti “naturali”, scrutando l’orizzonte, messaggiando al cellulare… la finzione di una quotidianità che va completamente in frantumi davanti agli occhi dello spettatore quando si avvicina e le multicolori figure “umane” mostrano nella più completa nudità la loro realtà di “esseri altri”, disarmante mosaico e puzzle inorganico ricomposto dalle mani dei due artisti.

“Le opere di Dario Tironi e Koji Yoshida sono sculture ma anche entità che, immobili, con la loro realtà oggettiva, vogliono indurci alla riflessione”, dice la critica d’arte Isabella Del Guerra. E le suggestioni davvero non mancano: da quelle sollevate dalla cronaca quotidiana di una società che nei suoi cicli forsennati di produzione e consumo sembra a volte letteralmente sommersa dai sui stessi rifiuti, sino alle questioni meno contingenti come quella del rapporto tra artificiale e naturale che ha accompagnato per secoli il dibattito filosofico, in particolare a partire dal quel vero è proprio terremoto culturale creato – grosso modo a partire dal XVI secolo – dalla nascita della scienza moderna e poi dell’industria…

Dario Tironi (Bergamo, 1980) e Koji Yoshida (Varese, 1982), sono due giovani artisti che si sono già fatti notare dalla critica in numerose mostre collettive e personali. Si sono incontrati frequentando i corsi dell’Accademia di belle arti di Brera e dalla loro intesa e collaborazione, con lo pseudonimo Crash Toys, hanno avviato questo particolare percorso di sperimentazione artistica. Oggi lavorano entrambi a Bergamo; l’installazione rimarrà al Priamar sino all’1 settembre e una mostra delle loro opere è attualmente in preparazione, sempre a Savona, preso gli spazi della Galleria ConArte.

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