di Claudio Almanzi – San Giorgio è una popolosa frazione al confine fra Albenga e Ceriale nella quale ogni anno si rinnovano numerosi ed importanti eventi fra cui quello in corso di svolgimento (fino a domenica), la celebre Sagra Du Michettin, giunta alla 37esima edizione. Fra le tante iniziative collaterali alla sagra vanno segnalate le mostre fotografiche di “Sangiorgiofotografia” (organizzate grazie alla supervisione del noto fotografo Paolo Tavaroli ) che hanno aperto i battenti martedì.

Si tratta della personale del celebre fotografo albenganese Gino Tumbarello, dal titolo “Colors”, nella Saletta Multimediale vengono invece proiettate le immagini del 3° Concorso Nazionale Digitale e, accanto all’esposizione principale, viene presentata invece la mostra delle fotografie ammesse al 16° Concorso Fotografico sul tema “Lo sport in Liguria”. I tre vincitori ex aequo del concorso Nazionale Digitale sono stati Cristina Garzone di Pratolino (Fi), Giorgio Paparella di Savona e Simone Sonetti di Casciana Terme (Pi). La giuria ha inoltre premiato Bruno Madeddu di Sarzana per le sue splendide opere in bianco e nero.

Giovanni Nuti di Chiavari, si è invece aggiudicato il 16° Trofeo S. Giorgio. Insieme a lui, saranno premiati sabato (alle ore 21) Marco Trasino di Genova, classificatosi secondo, e Rosella Scalone di Albenga giunta terza. Il premio per il b/n è andato a Ivan Cironte di Ventimiglia. Sempre nell’ambito della sagra l’antica chiesa di San Giorgio è divenuta sede di eventi culturali.

“Lo storico edificio- ci ha detto il professor Carlo Lanteri, storico ed uno degli organizzatori- che in passato ha già ospitato quattro significative mostre di arte sacra, ne vede ora un’altra, sempre promossa dalla Parrocchia di San Giorgio Martire, articolata in un percorso didattico a pannelli esplicativi e in un’esposizione. La mostra, dal titolo “L’icona: una finestra sull’eternità” presenta icone contemporanee dell’artista Lucy Verzello e delle sue allieve Maria Pia Bastita e Jeorghia Stafylopatis”. Il percorso didattico, articolato in dieci pannelli esplicativi, traccia le linee essenziali per una comprensione del tema spiegando l’origine e il significato teologico dell’icona, illustrandone la tecnica e presentandone le tipologie tradizionali e più diffuse. La mostra è visitabile tutti i giorni, fino 31 Luglio, dalle 19 alle 24. Sono previste anche alcune visite guidate oggi e domenica, alle ore 22 (l’ ingresso e la visita guidata sono gratuiti). È in programma anche una visita alla chiesa antica, sabato, sempre alle ore 22. Venerdì sera invece, alle ore 21 e 30, si terrà nell’antica chiesa un concerto di canti sacri della Tradizione Ortodossa eseguito dal gruppo “Quatuor Vocal Russe de Nice”, a completamento della mostra sulle icone.

“La chiesa di San Giorgio- dice ancora Carlo Lanteri- fondata prima del Mille, trasformata in epoca romanica (XII secolo) e ampliata in epoca gotica, era indicata nel Medioevo con il nome di “San Giorgio delle Campore” o più spesso “De pratis”, per i prati che la circondavano, e che si estendevano fino al mare. Ad essa, in qualità di parrocchia, facevano capo molti villaggi della zona, oggi scomparsi, tra cui Campora, Capriolo, Morteo e Rollo. San Giorgio, fondata probabilmente dai Benedettini, fu sempre un Priorato dipendente dall’abbazia dell’Isola Gallinaria, e i monaci vi risiedettero e la officiarono per secoli finché nel 1616, istituita la parrocchia di Campochiesa, venne soppressa ed abbandonata. Divenuta chiesa cimiteriale, fu danneggiata gravemente dal violento terremoto del 1887 che fece crollare il campanile e la navata destra, ricostruiti negli anni 1934-36 ad opera del Comune di Albenga”.

Il monumento, per tornare ad essere pienamente fruibile, già da oggi necessiterebbe una serie di adeguate opere di restauro conservativo, alcune delle quali sono state in parte avviate e realizzate.