di Claudio Almanzi – È stata inaugura ieri pomeriggio, nella splendida cornice dell’ex Caserma degli Alpini, a Pieve di Teco la Rassegna d’arte contemporanea “Wonder Woman”.

Al vernissage, che ha visto la presenza di un folto pubblico di artisti, giornalisti, appassionati d’arte, residenti, turisti e semplici curiosi, è stata segnalata anche la presenza di alcuni galleristi, numerosi esperti d’arte e di noti collezionisti.

“Ideale per ospitare questa interessante collettiva- ha detto il giornalista e critico d’arte Adalberto Guzzinati- il luminoso spazio della Sala Pertini, all’interno dello Spazio permanente di Arte e Cultura di via Borelli. la Rassegna d’arte contemporanea “Wonder Woman” è davvero interessante e merita una visita”.

La mostra, organizzata dall’associazione “Uovo di Struzzo” di Torino, resterà aperta fino al 30 agosto nei giorni di giovedi, sabato e domenica, dalle ore 9 alle ore 12. “Si tratta- dice la stessa curatrice genovese dell’ evento Elisabetta Rota- di una rassegna tutta al femminile, di artiste di livello mondiale. Basti citare la presenza di personalità come Marina Abramovic e Charlotte Moormann, presenti nei più importanti musei e nelle più prestigiose rassegne: dalla “Biennale di Venezia” a “Documenta di Kassel”. Le altre presenze straniere sono la coreana Hyun-Jin Kwak reduce dalla “Internazionale di fotografia” di Reggio Emilia, la giapponese Ito Fukushi che di recente ha esposto al museo d’arte contemporanea di Tokio”.

Ma anche le artiste italiani presenti alla collettiva pievese sono molto note e vantano curriculi di assoluto rilievo, come la bolognese Anna Valeria Borsari, le genovesi Margherita Levo Rosenberg e Chiara Scarfò, la torinese Giulia Caira e la milanese Giovanna Torresin. Completano la rassegna due nomi di grande rilievo: Grazia Toderi artista che già vanta tra le altre importanti rassegne una mostra personale al Gugghenheim Museum di N.Y., e la bresciana Raffaella Formenti poliedrica artista, che si racconta attraverso le numerosissime mostre ed i suoi precisi interventi innovativi sui nuovi media.

Filo conduttore della collettiva è l’assoluta capacità interpretativa della realtà e la grande coerenza con l’uso delle strumentazioni artistiche più evolute da parte dell’universo donna. “L’idea di una mostra tutta al femminile – prosegue Elisabetta Rota- potrebbe apparire desueta se non ghettizzante, ma l’operazione, a partire dal titolo, ha un senso ben preciso e sottolinea tutta la forza che esprimono attualmente le donne nell’arte contemporanea, dove acquistano in tutti gli ambiti sempre più peso e valore: basta visitare qualsiasi esposizione di livello internazionale per rendersi conto che le proposte più innovative, oserei dire più vitali in un panorama spesso ripetitivo e autoreferenziale, provengono proprio dalle artiste, spesso più sciolte e creativamente libere, più aperte alla sperimentazione anche estrema, più propositive”.

L’inizio simbolico del percorso espositivo è rappresentato dal video di Marina Abramovic e dall’opera di Charlotte Moormann, esponenti della generazione di antesignane storiche, mentre Anna Valeria Borsari, artista neo concettuale molto legata alle tematiche della memoria e delle tracce, presenta un’opera che si può definire di land art dove compare una traccia di corporeità, una mano misteriosa sulle rive di un lago. Poi seguono le altre artiste in una mostra, dedicata alle svariate sensibilità dell’arte femminile: “Un percorso – conclude la curatrice dell’evento – che offre al visitatore una piccola panoramica delle opere di queste contemporanee Wonder Women, che non significa superdonne, ma solo donne forti, sicure e, soprattutto, fieramente consapevoli del fatto che essere creatrici è molto più gratificante, nonché divertente, che essere muse ispiratrici”.

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