di Guglielmo Olivero – Con Mario Berrino, non ce ne vogliono gli altri, scompare l’ultimo grande alassino.  Lui e Alassio, un legame indissolubile, un amore iniziato da giovanissimo e mai terminato, mai una crepa, mai un ripensamento.  E tante idee, splendide, per far conoscere la sua città, la «città che fa innamorare il sole». Due nomi su tutto: “Roof Garden” e “Miss Muretto”, sue creature. Nel locale diventato presto un punto di riferimento della Riviera di Ponente (quando questa aveva ancora locali di grande attrazione) si esibivano i grandi personaggi della musica, da Celentano a Mina.

A “Miss Muretto” si sono imposte grandi personaggi del piccolo e grande schermo da Marisa Alassio, la prima, a Simona Ventura, la più conosciuta. E poi il Muretto, la storia scritta nelle piastrelle dove misero la firma i grandi di tutte le arti.  Un’idea straordinaria che vanta tanti mal riusciti tentativi di imitazione. 

Il suo amore per lo sport, per il ciclismo, fondatore del Velo Club Alassio, ideatore della Montecarlo-Alassio con la principessa Grace al via della prima edizione. Mario, un grande. E Alassio da oggi si sente più sola. È andato via, in una griga mattinata d’agosto, l’ultimo grande.