Scrittori di culto: Thomas Bernhard

di Alfredo Sgarlato – Parecchio tempo fa, in treno, leggevo uno di quegli articoli inutili delle ultimi pagine, in cui varie bonazze di regime descrivevano l’amante ideale. Se nel tipo fisico si imponeva la somiglianza con un calciatore, Totti e Torricelli i più gettonati, ben altre richieste accompagnavano la vigoria fisica. Una imponeva che avesse letto “L’invenzione della solitudine” di Paul Auster (peraltro all’epoca introvabile). Un’altra desiderava la lettura di Ian Mc Ewan (non ricordo quale testo in particolare). Un’ altra ancora sceglieva Thomas Benhard (in genere).

Avete mai letto Thomas Bernhard? Io si…e non ve lo consiglio a cuor leggero. È un autore paranoico, depresso, di quelli che mettono un punto ogni 2 o 3 pagine. Un suo libro, “Antichi maestri”, parla di un tipo che passa le sue giornate in un museo davanti ai quadri perché cerca i difetti nei capolavori e questa è la cosa che gli dà un senso alla vita… tanto per darvi un idea del personaggio. Un altro dei suoi libri più importanti, “Il soccombente” racconta la storia di due giovani musicisti che vivono nel mito del pianista Glenn Gould, scelta che li porterà all’autodistruzione. In “Cemento” troviamo i tormenti di un intellettuale nevrotico che non riesce a finire un suo saggio su un musicista sconosciuto, a suo dire per colpa dell’invadenza della sorella: la passione per la musica, insieme alla nevrosi, è un tema ricorrente nell’opera di Bernhard.

Sui giornali, ultimamente si è parlato dell’Austria (ah già, Bernhard è austriaco) per clamorosi casi di pedofilia e per l’ascesa dei politici neonazisti: ebbene, c’è sempre un commentatore che dice: perché vi stupite, bastava leggere Bernhard… (nel senso che Bernhard è quello normale…). Non credo che uno come Totti o Torricelli sia il lettore ideale di Bernhard. Lo è un topo di biblioteca come me, l’opposto di Totti come aspetto fisico e conto in banca.

* il trend dei desideri: la rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato