Albenga jazz: "5am. Andy Gravish-Mike Campagna Quintet" in concerto

[fp] – In programma per la serata di sabato 20 agosto sul lungomare di Albenga un concerto del “5a.m. Andy Gravish-Mike Campagna Quintet” (Andy Gravish: tromba; Mike Campagna: sax; Alessandro Collina: piano; Marc Peillon: contrabbasso; Rodolfo Cervetto: batteria) organizzato dall’associazione “Le Rapalline in jazz” e dal Comune, assessorato al turismo, in collaborazione con l’associazione “Music Liguria International”. L’appuntamento è per le ore 21.30, ingresso libero.

Sul palco, due americani, un francese e due italiani: il quintetto di Andy Gravish e Mike Campagna – che ha recentemente, da giugno, in distribuzione un suo nuovo cd – è una delle migliori e più piacevoli formazioni del jazz che ha base in Liguria.

La loro musica è una «versione assai gradevolmente aggiornata del bebop di cui padroneggiano impeccabilmente in fraseggio e negli eleganti temi originali così come in alcune indovinate riletture di standard, la cosa che colpisce maggiormente è l’intelligente cura del suono». «Hanno costruito una fusione davvero riuscita: Campagna, nato a Miami e ormai da tempo genovese di adozione, è un sassofonista di notevole scuola, ha un suono molto duttile, severo e morbido che brilla nell’incontro con quello della tromba di Gravish straordinariamente squillante pastoso e scuro anche per aver studiato al Berklee collage of music con un solista e docente originale come Herb Pomeroy. Sono una coppia di opposti che s’incontrano, un po’ come fu quella di Davis e Coltrane, una cosa non facile né ovvia che quando, come in questo caso, funziona dà risultati splendidi. Collina è un pianista ormai maturo che ha sviluppato una notevole sicurezza nella costruzione degli assoli, fantasiosi secchi e incisivi accanto ad una attenta percezione delle ragioni dell’accompagnamento».

«Altrettanto attraente in assolo è il contrabbassista nizzardo Peillon che anche nel lavoro ritmico risalta quanto tromba e sassofono grazie ad un bellissimo timbro, estremamente delineato nel dettaglio, e in assolo ha una rara padronanza dell’articolazione del pizzicato oltre che una gentile ironia. I timbri cosi personali e sicuri di ciascuno sono continuamente legati dalla batteria di Cervetto che in pochi anni ha messo a punto una percussione dal colore molto moderno con cui può sostenere, affiancare o stimolare i colleghi avvolgendoli spesso in una delicata cortina di suono soffuso pur permettendosi passaggi solistici tanto complessi quanto discreti».