Albenga, Terreni Creativi Festival: una rassegna di alto valore

di Alfredo Sgarlato – La rassegna Terreni Creativi, ideata e organizzata da Koronoteatro, si chiude in bellezza con una serata perfettamente riuscita ed ospitata dall’Azienda Merloflor di Leca. Si comincia con la conferenza del Dott. Carlo Tonarelli sul simbolismo legato alle piante e sulle radici che questo ha nella mitologia. Tonarelli spiega inoltre come molti usi curativi delle piante della medicina antica siano scientificamente validi, al punto che anche la medicina moderna usa gli stessi principi attivi, ma producendoli chimicamente perché costa meno (ma porta effetti collaterali). La divagazione di Gerry Delfino è la storia di sua nonna “stregona” e di come curava con le piante, ovviamente raccontata in dialetto ingauno (compreso benissimo anche dai miei amici foresti).

La performance di Ubidanza stavolta apre la parte spettacolo: i ballerini dentro la serra rappresentano le piante e il pubblico che si reca verso la sala della rappresentazione può innaffiarli e farli così vivere. Lo spettacolo “Invisibilmente” della compagnia Menoventi è impossibile da raccontare poiché si basa su una serie di eventi a sorpresa anche visuali. L’idea alla base è geniale e lo spettacolo, divertentissimo, è gratificato dai numerosi e convinti applausi del pubblico. Molto bravi ed espressivi gli interpreti Consuelo Battiston e Alessandro Miele, che recitano molto più con gli sguardi che coi gesti, e insieme al regista Gianni Farina sono anche autori della piece.

Quindi gran finale con i Violoun d’Amoun, formazione occitana composta da soli violini e contrabbasso, che fa scatenare i partecipanti nelle danze tipiche di quella terra, curenta, giga, rigudun, circolo circasso. Il clima di festa contagia tutti i presenti, anche chi non ama ballare.

Una bella conclusione per una rassegna di alto valore, che se si mantiene a questi livelli può diventare uno egli eventi imperdibili dell’estate, come il Percfest di Laigueglia o il Premio Città di Loano per la musica tradizionale. Considerazione finale: in un paese come l’Italia dove se non hai almeno 75 anni non ti fanno nemmeno vicepresidente di una bocciofila, vedere una manifestazione così valida organizzata da ragazzi under 30 fa davvero sperare.

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