di Sandra Berriolo – Ma che fine ha fatto la paura delle “guardie” che avevamo da piccoli? Dove è finito il rispetto per il pubblico ufficiale che esisteva un tempo? È vero che dalle cronache apprendiamo che anche le “guardie” qualche volta non brillano per irreprensibilità. Persino quelle con i “pennacchi” accompagnarono al treno Bocca di Rosa, ok. Ma ultimamente colgo un aumento (o forse se ne parla solo di più) dell’insofferenza al rispetto di chi dovrebbe farci notare che siamo fuori regola.

Un giorno c’è un sedicente vip che minimizza l’essere stato beccato sbronzo fradicio a zigzagare sull’Aurelia contromano; il giorno dopo quello che dà in escandescenze perché viene fermato mentre sta per accoppare la moglie, invocando il rispetto della privacy; poi c’è quello che spaccia occhiali falsi e non gli sta bene che glielo facciano notare. E via dicendo con un crescendo di calci, zuffe e pugni con le forze dell’ordine. I quali, saranno pure uomini come tutti quindi con i loro difetti, ma fino a prova contraria sono addetti innanzitutto a prevenire le situazioni rischiose per la popolazione.

Non fatevi ora venire in mente situazioni come il G8, parliamo di tutti i giorni. Se loro non intervengono, qualcuno può incrociare lo zigzagante vip e brindare con lui a Santa Corona. E così i parenti della moglie accoppata possono rimpiangere di essere andati al matrimonio di lei col focoso marito. Non so quanto ancora venga insegnato il rispetto dei ruoli. Il fatto che i vecchi non hanno sempre ragione, come i ragazzi ben stanno imparando, non significa che ciascuno di noi ha sempre ragione a prescindere. E che si può sempre fare tutto quello che si vuole, alla faccia degli altri. Questa non è libertà, che qualcuno lo spieghi a qualcun altro.

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo