di Alfredo Sgarlato – Si può visitare in questi giorni ad Albenga presso l’UCAI di Piazza dei Leoni la personale di Daniele De Giorgio, giovane artista bergamasco che in attesa di iniziare l’accademia porta in giro le suo opere. Abbiamo di fronte un percorso di circa cinque anni, in cui dal realismo quasi fotografico della prime opere De Giorgio arriva fino all’astrattismo, passando per opere figurative ma di impianto non realistico, quelle che personalmente preferisco.
Nei suoi quadri, in cui usa tecniche diverse, c’è un uso violento, espressionista del colore. Ci sono alcuni temi dominanti, come gli occhi che – ci dice l’artista – “sono il modo migliore per conoscere una persona oppure il contrasto tra l’apparenza e la verità interiore di una persona”.
Questo è stato anche il tema della performance svoltasi sabato scorso a Palazzo Oddo, in cui De Giorgio, sulle onde dei classici del rock eseguiti dai Syd of a Grape riformati per l’occasione, ha dipinto i corpi di due ragazze, contrapponendo le loro fattezze imperfette perché reali e quindi più seducenti, con un manichino, simbolo della bellezze irreale e irraggiungibile imposta dai media.