CIA, Cersaa e floricoltori albenganesi alla 62^ edizione di “Flormart”

I produttori floricoli albenganesi si confrontano con il mercato del nord-est. Questo l’obiettivo della partecipazione alla 62^ edizione di “Flormart”, la fiera florovivaistica organizzata annualmente a Padova dalla Confederazione Italiana Agricoltori.

Flormart, infatti, rappresenta la più importante manifestazione europea di settore nell’area mediterranea e si propone come punto di incontro e momento commerciale su larga scala, che interessa le aree dal Nord Europea fino alle porte dell’Asia e ai mercati emergenti dell’area Est europea.

Da oggi fino al 17 settembre, 5 produttori ingauni esporranno i propri prodotti nel Salone Professionale del Florovivaismo e Giardinaggio, l’appuntamento dedicato al settore dove vengono proposte le innovazioni attese dal mercato.

Negli oltre 300 metri quadrati dello stand istituzionale della Confederazione Italiana Agricoltori saranno messi in bella mostra i migliori prodotti floricoli autunnali coltivati nella piana albenganese. I visitatori, quindi, potranno ammirare tutte quelle piante fiorite che vengono comunemente commercializzati in questo periodo come crisantemi, ciclamini, poligale e moltre altre specie che saranno affiancate dalle piante aromatiche. Ma non solo. I produttori albenganesi guardano avanti e pensano già a collocare quei prodotti che abitualmente vengono richiesti durante la primavera ed è per questo che grazie ad un ampia gamma di schede fotografiche potranno promuovere anche le molteplici varietà di margherite e altre piante.

“Il nostro obiettivo è quello di far conoscere e promuovere al meglio i nostri prodotti per far capire che i produttori albenganesi nel corso dell’anno sono in grado di garantire piante fiorite ed aromatiche di grande qualità – dichiara Jochen Mewes, responsabile del settore florovivaistico della Confederazione Italiana Agricoltori di Savona -. Nell’ultimo periodo la floricoltura albenganese in termini di mercato ha perso molto ed è per questo che è necessario mettere in campo tutte le iniziative a nostra disposizione per conquistare nuovi spazi e nuovi clienti. Mi spiace che molte aziende non abbiano saputo cogliere questa importante occasione perchè in momenti come questi i consumatori vanno cercati”.

Flormart però non è solo una fiera espositiva ma anche un momento di confronto tra i prodottori. Per questo motivo, questo pomeriggio, in occasione della giornata inaugurale, dalle 14 alle 18 (nella sala 7A, situata al primo piano del Padiglione 7), la Confederazione Italiana Agricoltori di Savona, in collaborazione con il Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Savona, terrà il convegno “Estensione dell’impiego di alcuni principi attivi su colture minori ad uso ornamentale”.

“La difesa delle colture minori si fa sempre più difficile e complessa e coinvolge circa il 30% della produzione ortofrutticola nazionale, tra cui tutte le DOP e le IGP. Nel campo delle produzioni florovivaistiche la situazione è, se possibile, ancora più complessa e carica di incognite – dichiara l’Agronomo Gianluigi Nario -. Il processo comunitario di revisione, con l’intenso lavoro di revoca, nuova registrazione, ma anche di ri-registrazione di prodotti precedentemente revocati deve essere affiancato dall’estensione di etichetta e deve tenere conto delle istanze delle imprese produttrici di colture minori. Il lavoro svolto ed in corso di svolgimento da alcune Regioni – Liguria in testa – ma anche dal CRA-PAV e da alcuni Centri di Saggio sta avendo il merito di dare speranze al settore delle colture minori e sta stimolando le industrie a tornare a prendere in considerazione queste colture. Anche a livello europeo, il COPA-COGECA ha favorito la costituzione di un gruppo di lavoro sulle ornamentali che ha iniziato a lavorare dallo scorso mese di giugno.

L’aggiornamento degli strumenti legislativi, come ad es. il Reg. CE 1107/09, o l’adesione delle Imprese alle misure agroambientali dei Piani di Sviluppo Rurale impone un attento esame dell’effettiva possibilità d’impiego dei mezzi di difesa sulle numerose specie ad uso ornamentale presenti sul mercato, peraltro costantemente arricchito dall’introduzione di specie esotiche, o da selezioni e cultivar nuove”.

In breve, per queste colture è necessario sviluppare nel minor tempo possibile l’unificazione della nomenclatura indicante gli usi degli agrofarmaci; il perfezionamento e la semplificazione dei meccanismi autorizzativi; la valutazione della possibilità di semplificare la revisione della molecola, se già autorizzata all’uso in altri ambiti della difesa fitosanitaria; la chiara individuazione della destinazione d’uso di quei generi e specie che si trovano a cavallo tra “ornamentale” e “alimentare”.

Dal 2009 è in corso un progetto cofinanziato dal MIPAAF e dalla CCIAA di Savona che il Centro di saggio del Centro Regionale di Sperimentazione e Assistenza Agricola, in collaborazione con la Confederazione Italiana Agricoltori di Albenga sta sviluppando proprio nella direzione di ottenere nuove estensioni di etichetta su alcune “colture minori” ad uso ornamentale e alimentare.

Questo convegno intende illustrare alcuni dei risultati raggiunti e fare il punto sulle opportunità offerte dalle iniziative nazionali ed europee in corso.

Il convegno sarà aperto dalla relazione di Aldo Alberto Presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Savona, seguita dagli interventi di Giovanni Minuto (direttore Ce.R.S.A.A. Albenga); Andrea Minuto (Direttore Centro di Saggio Ce.R.S.A.A. Albenga); Gianluigi Nario (agronomo Cia Savona); Patrizia Martini (I.R.F. Sanremo); Piero Guarino (BASF Italia) e Roberto Trentin – (Basf Italia).

3 Commenti

  1. Bisogna chiederlo ai vari alberto, pizzo, ansaldi e l’attuale disibio presidenti di questa chiamiamola cooperativa che hanno dovuta vendere per i buchi da loro provocati e disperso per incapacita’ i n mille piccoli rivoli il patrimonio accumulato negli anni precedenti. L’ignoranza e l’ncapacita’ e la presunzione ha portato a cio’. Ee’ da tener presente anche dei numerosi contributi e agevolazioni riceute in passato e ora oggetto di interesse degli organismi di tutela giudiziaria .Bisogna chiederlo ai vari disibio e ansaldi XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX. La coop sta morendo in un bichier d’acqua per via di scelte non accurate e di previsioni non appropriate volte a salvaguardare l’interesse personale piu’ di quello dei soci e della cooperativa.

  2. Cesare ma non ti sei mai chiesto come mai si parla poco della cooperativa?
    Di come mai ha dovuto vendere la sede storica costruita con i soldi di tutti gli italiani e con il sudore dei vecchi soci?
    Ah si ricordo forse perchè aveva un bel buco,anzi una voragine da coprire!!!!

  3. Ma perche’ al flormart non ci va’ anche la cooperativa l’ortofrutticola con i suoi 700 soci e con un centinaio di soci fornitori. Ma questa cooperativa di cui si parla assai poco ha ancora 23 dipendenti (operai ovviamente) in cassa integrazione. Ma i due dirigenti ultimamente nominati sono anch’essi in casa integrazione o i presidente disibio (incapace) assieme a sindacalisti compiacenti li ha esentati.?

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