di Franco Astengo – È necessario, per affrontare la situazione nella quale ci stiamo trovando, che dalle istituzioni vengano parole di chiarezza intorno ai nodi che stanno avvilendo la vita dei cittadini, impoverendo la nostra comunità nazionale, mettendo in difficoltà la vita di tutti, a partire dai giovani che si trovano in una situazione di impossibilità di lavorare, di precariato, di sostanziale sbandamento.

Il Presidente della Repubblica non può continuare a reclamare, come ha fatto oggi ancora una volta, parlando da Bucaresti, “unità” e “adeguamento dei comportamenti” in relazione alla crisi, senza avere il coraggio di definire la realtà concreta di questa crisi, come è nata, attraverso la responsabilità dei soggetti che hanno governato fin qui il Paese da tutti i punti di vista, economico, politico, culturale. È necessario indicare le responsabilità, far conoscere con chiarezza come si è formato questo enorme debito e se come tale deve essere riconosciuto o se è soltanto il frutto di una gigantesca operazione di finanziarizzazione dell’economia con conseguente altrettanto enorme bolla speculativa, vanno enunciate le responsabilità di banche, industriali dalla delocalizzazione e dalla sfruttamento selvaggio.

Queste cose vanno dette, così come deve essere sollevato il velo sulla “questione morale”a tutti i livelli e sulla realtà di un modello che viene dal cuore delle istituzioni, dalla Presidenza del Consiglio, che può ben essere definito come “amorale” (e usiamo un eufemismo). Serve la verità, serve la chiarezza, servono decisioni forti e conseguenti. Così si va alla deriva, con il rischio di rafforzare alla fine i ceti “separati” favorendo ribellismi e/o qualunquismi di massa. Un’ultima annotazione: la RAI sta compiendo opera di totale disinformazione, degna di un regime totalitario (d’altro canto il nostro livello di democrazia giudicato dagli organismi internazionali, tipo Freedom House, non è dei più elevati).