Ospedale d'Albenga: pazienti… siate meno pazienti!

di Sandra Berriolo – Sta per partire una raccolta di firme organizzata dai lavoratori dell’Asl2 per chiedere alla Regione un Piano sanitario riorganizzativo dell’Asl stessa, che possa dare un ruolo adeguato ai quattro Ospedali che ne fanno parte e che risponda alle necessità della popolazione. In pratica, non è solo una presa di posizione limitata all’Ospedale di Albenga; quello che vogliono gli operatori sanitari è capire le rispettive competenze in modo ben definito, in modo da poter dare loro stessi –che quotidianamente sono a contatto con l’utenza -le risposte e poter avere dal punto di vista lavorativo la possibilità di tutelare i diritti dei pazienti. In effetti in questi giorni molti cittadini, me compresa, trovandosi a passare all’Ospedale di Albenga sentono la necessità di chiedere al personale stesso che fine farà questa struttura e la sanità del nostro comprensorio. Gli operatori sanitari nei giorni scorsi si sono riuniti e hanno stilato un comunicato che in poche ore sta facendo il giro dei reparti. Con esso vogliono intanto informare i cittadini albenganesi che i lavoratori sanitari dell’Ospedale ingauno non hanno creato né buchi né debiti nella Sanità ligure. Chiedono di unirsi a loro nel pretendere che il ricavato della vendita degli immobili donati da privati cittadini per la crescita del nostro Ospedale rimanga a favore dell’assistenza pubblica.

Nell’attesa del ritiro delle mie analisi chiedo chiarimenti ad alcuni operatori del Santa Maria. Che cosa vogliono fare del nostro ospedale? «A breve sarà attivata l’ortopedia non traumatologica privata-convenzionata ovvero al Santa Maria, cioè una struttura pubblica, si faranno interventi chirurgici di ortopedia convenzionati con mutua». Quindi un professore che ora devi raggiungere lontano verrà ad Albenga ad operarti.

Bene dico io! «Peccato che in cambio dal 1° gennaio 2012 sembra venga chiuso il reparto di ortopedia traumatologica». Ovvero se mi rompo una gamba, al Pronto Soccorso il gesso me lo mettono pure ma per un eventuale operazione devo andare a Santa Corona. Quindi se «oggi Santa Corona ha già difficoltà nel soddisfare la richiesta, soprattutto nel periodo estivo, domani con l’aumento del bisogno per maggior afflusso di utenti, dove ci manderanno? L’ospedale San Paolo di Savona forse potrà accoglierci ma, i numeri parlano chiaro, spesso anche là ci sono problemi di posti. Non si tratta solo di fare chilometri ma chi sarà in grado di offrirci adeguata assistenza?> Vagheremo come “pacchetti”, ricalcando quello che spesso abbiamo deprecato, sentendolo in tv: gente che gira cercando un posto letto e nel frattempo si aggrava irrimediabilmente». «Il 31 ottobre son già stati tolti 6 posti di degenza alla chirurgia generale del Dott. Falchero. Oggi per il paziente con diagnosi di ernia inguinale, calcolosi della colecisti, etc. la lista d’attesa all’intervento è 7-10 mesi; con l’accorpamento del Santa Corona i tempi aumenteranno notevolmente! La conseguenza? Semplice: la persona al momento della riacutizzazione della sintomatologia si allontanerà dal lavoro (minore produttività), farà più frequenti accessi in Pronto Soccorso (costi aggiuntivi per la sanità pubblica), consumerà più farmaci (spesa pubblica e intossicazione dell’organismo)».

Che cosa propongono allora gli operatori sanitari per il nostro ospedale? «Chiediamo ai Signori responsabili in Regione, che il patrimonio delle nostre sale operatorie, le migliori dal punto di vista tecnologico della Liguria, vengano impiegate nella salute pubblica e non rimangano inutilizzate! Se si riducono i posti le nostre sale operatorie saranno poco utilizzate, invece bisognerebbe usare tutte le potenzialità anche delle risorse umane. Chi di competenza deve decidere in modo responsabile pensando al bene e alla sicurezza dei cittadini, e su tali presupposti verificare quali tipi di patologie possano essere trattate presso l’Ospedale ingauno e quali al Santa Corona. Una nostra proposta è di concentrare ad Albenga, anche grazie alla vicinanza della rete autostradale, la Day Surgery multidisciplinare, ovvero la chirurgia che non richiede ricovero, senza escludere le altre capacità sanitarie della struttura. Questa richiesta è basata sulla storia del nuovo Ospedale: era già stato progettato con un piano dedicato a tale attività perciò da subito funzionante. È un peccato che strumenti e tecnologie nuove non possano essere usate dal pubblico. In tal modo si potrebbero alleggerire le sale operatorie del Santa Corona e dare il giusto, dovuto, spazio agli interventi di traumatologia e di elezione chirurgica, utilizzando a pieno regime soldi pubblici».

E concludono: «Noi ci sentiamo uniti a tutti i colleghi degli altri presidi sanitari. Vogliamo che tutti prendano consapevolezza di ciò che c’è sul territorio e del fatto che stiamo pensando alla sofferenza del paziente, con la quale ci confrontiamo tutti i giorni. Sentirsi trattati come numeri e non come persone è già sofferenza. E stiamo pensando anche che, al di là del nostro posto di lavoro, anche noi siamo utenti come tutti i cittadini».

12 Commenti

  1. Purtroppo, sono molti a credere a questa favola della sanità privata in convenzione che costa meno di quella pubblica. La risposta a Marty è già nel post precedente.
    Cio’ che ritengo sia negativo è la cinica indifferenza al sistema guardando soltanto al risultato fnale: se l’unico interesse è quello di potersi assicurare la sanità pubblica, “aggratis”, come si legge, non preoccupandosi se per fornirla sono state dismesse strutture eccellenti pubbliche per pagare dei trafficoni un costo molto piu’ alto di quello che sortirebbe da una gestione pubblica…allora non ci si stupisce se chi ci governa puo’ realmente fare e disfare a suo piacimento anche le NOSTRE ISTITUZIONI. Unico svantaggio non percepito: poi il “conto” lo paghiamo ugualmente e tanto “aggratis” non è ….!(vedi ticket). No ci si stupisca se poi, dopo i “codici bianchi” in Pronto Soccorso ci verranno fatti pagsar epure i “codici verdi” e quando i costi per mantenere una sanità in convenzione con i privati imporrà paradossalmente anche di far pagare i “codici ROSSI”..!!!!
    SVEGLIA VA’!
    Altrettanto poco oculato trovo l’affermazione proferita da un politicante recentemente che affermava di non aver epreclusioni con la sanità privata, purchè il “controllo” O “COMANDO” resti pubblico…AH AH AH AH AH!!!!!!
    …si ma CHI PAGA????!!!!!!!
    UNA VORAGINE DI NULLA IDIOZIA IN UNA SIMILE AFFERMAZIONE!!…..

  2. Effettivamente la Regione Liguria sta affrontando i tagli alla sanita’ nel peggiore dei modi. A mio parere, tutti i 4 ospedali del savonese devono rimanere aperti e operativi.
    C’ e’ sempre stata troppa politica in questo ambiente e uno spreco indicibile. Quindi, giusti i tagli economici, ma solo i “tecnici” possono fare un piano che riesca a soddisfare i pazienti e i conti.
    Stupisce che uno dei massimi artefici di questo piano disastroso sia Quaini che, prima di essere dell’IDV, se non sbaglio, e’ un medico. Non sembra abbia messo al primo posto i pazienti, ma gli elettori, dimenticandosi che spesso sono (o saranno) la stessa cosa.
    Per risparmiare, si potrebbe tagliare il numero dei primari, sono sicura che molti non ci mancherebbero, come ci mancherebbe, invece, il pronto soccorso ad Albenga.
    Non sono contro ai privati, se offrono un servizio di eccellenza e ad un giusto prezzo; se gratuito convenzionato con la pubblica amministrazione, meglio.

  3. @Giustiziere: 1) come mai tra i partiti muti non cita l’IDV (Quaini di cosa si occupa ultimamente, forse pesca sportiva ?) quando è uno dei principali artefici dello sfascio?
    2) Ospedale Nuovo: meno male che è stato fatto se no a quest’ora non avremmo neanche più il problema perché ad Albenga non ci sarebbe più nulla.

    Forse qualcuno ha la coda di paglia e preferisce una bella cortina fumogena per nascondersi?
    Forse nel ponente non capiamo che a son di scannarci tra Albenga e Pietra, alla fine andremo tutti a Savona?

  4. gentili lettori, preciso solo che la disamina non è mia. Mi son solo fatta portavoce degli operatori (una ottantina) che hanno preparato uno scritto per spiegare alla popolazione il loro punto di vista, in modo che siano informati. Gli operatori sono allarmati anche perchè loro stessi, che lavorano in Ospedale, NON SANNO COSA LI ASPETTA, oltre che come lavoratori anche come utenti, perchè tutti prima o poi abbiamo bisogno della Sanità. Chiedono chiarezza e sostegno da parte di tutti.

  5. Il piano forse in atto ha una regia ben precisa e una genesi anche lontana. Forse risalente addirittura all’inaugurazione dell’Ospedale nuovo.
    Alcuni movimenti sospetti si profilavano già all’orizzonte.
    Fa comodo una struttura bella nuova e modernissima…!
    Invece di prenderne una vecchia che non è stato possibile…meglio questa nuova…
    Tutto legale. Tutto con i timbri necessari.

    Nessun a azione di impatto: solo una sistematica azione di erosione lenta con il nulla-osta BIPARTISAN: chi ha il timbro e l’inchiostro BOLLA e FIRMA e chi avrebbe il ruolo di opporsi SORRIDE…
    Tutto STRANAMENTE E INSOLITAMENTE TROPPIO LISCIO…
    PERCHE’?

    Ma… c’è un dettaglio che manca:
    … i “numeri” necessari per sdoganare il tutto e farlo apparire CONVENIENTE ( per chi?), purtroppo, per chi sbava per questa porcheria, NON CI SONO.
    E SE CI FOSSERO SAREBBERO ..FINTI!
    Chissà cosa ne penserebbe la Corte dei Conti…..

    ^____^

  6. Già. Aggratis. Finchè dura ma come saprai, quando il sistema sarà SATURO e i cnti da pagare ai trafficoni convenzionati, il passo per trasformare la sanità pubblica in un affare privato sarà breve e allora DOVRAI ANDARE IN GIRO A CERCARTI UNA COMPAGNIA DI LADRONI LEGALIZZATI (COMPAGNIE ASSICURATGIVE) CHE TI ASSICURI, SPERANOD DI NON ESSERE MALATO SENNO’ NON TI FANNO NEMMENO ENTRAREIN UFFICIO… Per maggiori info vedi sanità statunitgense o brasiliana o altro ameno luogo dove ci hannp giàrimesso le chiappe.
    Oppure leggiti qualcosa del Nobel per l’economia 2008 (statunitense) IL dOTT. Paul Krugman, uno dei piu’ accreditati sostenitori DELLA SANITA’ PUBBLICA.
    Oppure vai a chiedere a Formigoni come farebbe a far quadrare i conti della sua sanità in stile “Villa Celeste” senza i CAPITALI CHE C.L. BONIFICA SULLA SANITA’ ( che poi ovviamente finiscono per essere pagati da noi).
    Ma dato che a te interessa soltanto il risultato spicciolo, quello della tua cura immediata a costo zero ti dico anche che il rischio di contrarre un infezione ospedaliera nel privato è MAGGIORE che nel sistema pubblico e che se un tempo l’eccellenza era nelle cliniche private , oggi sempre piu’ medici affermati scelgono di prestare la loro opera nelle istituzioni del S.S.N.
    … ma forse le cose che ascrivi qui, non le puoi dichiarare PUBBLICAMENTE A LIVELLO POLITICO, in altri contgesti SENNO’ TI FANNO A FETTE E ALLORA TI DILETTI A DISINFORMARE…. Vero?…..

  7. Già. Aggratis. Finchè dura ma come saprai, quando il sistema sarà SATURO e i cnti da pagare ai trafficoni convenzionati, il passo per trasformare la sanità pubblica in un affare privato sarà breve e allora

  8. Giustiziere tutto sacrosanto ma al malato l’unica cosa che interessa è guarire il più presto possibile e a gratis.Saluti.

  9. Caro Spada Tratta, o meglio caro destinatario del mio primo post e direttamente interessato… ,
    lo sai quanto bisogna pagare gli allegri Tersilli segaossa? quasi 7 milioni di euro l’anno!!!!!!!!!!!! ..PER POI SPERARE DI RECUPERARE IN TERMINI DI D.R.G.
    E’ su queste basi che in Lombardia si sono affidate a piene mani convenzioni A destra e manca per arrivare al caso limite della CLINICA DEGLI ORRORi SANTA RITA … mai sentito parlare?
    …..ti piace la sanita’ privata?…come mai???:-) …….
    VENDI ARIA FRITTA….

  10. Spada tratta: hai detto esattamente una sequela di affermazioni errate. E’ il contrario!!!! FAI DISINFORMAZIONE.
    ….il regime di convenzioni serve soltanto a un soggetto: il cnvenzionato. Solo lui ci guadagna, cin rimette sempre lo Stato e il paziente per converso, quando va bene a parità di qualità della prestazione erogata. ciò perchè il privato convenzionato specula sul regime di convenzioni poco controllato e vive in un regime di protezione. Se ne guarda bene dal dedicarsi ad un regime sanitario con le assicurazio i private: lo farebbero a fette sui prezzi. Invece con le regioni ci sguazza….e intanto nel pubblico SI PERDE il KNOW OUT e ci si incatena sempre più in ostaggio dei dott. Tersilli, facendo sempre più deficit sanitario.
    I costi reali della prestazione equivalente pubblica NESSUNO TE LI DICE E LLI DICHIARA FEDELMENTE SENNO’ NON POTREBBERO PIU’ SVENDERE IN REGIME DI CONVENZIONI LA SANITA’ PUBBLICA. …
    Se uno vuole farsi operare che cos’ha di meno un intervento dal dott. Camera di S. Corona?….(fino a quando non gli chiudono il reparto…)
    Ma credo che tu dica certe cose non a spoposito…:-)

  11. Che dire Sandra..Hai perfettamente affrontato la prima vera emergenza del nostro nosocomio. Mi permetto di aggiungere qualcosa.
    Ormai la frittata è fatta e gli allegri chirurghi privati si stanno per insinuare negli spazi pubblici, complice una politica che pur essendo paradossale, rappresenta una precisa e preoccupante scelta. Ma assieme a questo grave fatto, passato peraltro abbastanza agevolmente sotto gli occhi di tutti e senza sensibili proteste da NESSUNA PARTE POLITICA (LEGA-PDL-PD= TUTTI DACCORDO…:-), il primo vero SCIPPO che potrebbe rappresentar eil seguito dopo il cavallo di Troia dei segaossa…è la PERDITA DEL REPARTO DI ORTOPEDIA…QUELLO PUBBLICO e non di qualche affarista delle protesi!
    La trqagedia stà qui: che un reparto che trattava oltre 300 interventi di trauma l’anno è come se venisse dichiarato INUTILE per oltre 60.000persone, tali quante sono le persone che fanno capo all’Opsedale di Albenga! Cioè: NON VE LO MERITATE E SE ANCHE FOSSE NON VOGLIAMO PIU’ LASCIARLO LI’ E VI FACCIAMO ANDARE A PIETRA.
    Quale è il risparmio conseguente a questa “operazione”, più consona ad una ditta commerciale qualsiasi che ad un industria PUBBLICA CHE DOVREBBE FORNIRE ASSISTENZA SANITARIA? …ZERO.
    ZERO euro in quanto il personale (che rappresenta oltre il 70% dei costi) non viene nè ucciso nè pagato di meno. Verrà traferito.
    Sorge spontanea una domanda, al di là delle rassicurazioni dei vari politicanti locali di parte e comunque in qualche maniera esposti…: PERCHE’?
    ….perche’ lasciare i locali di un reparto VUOTI? e ..poi, lasciarli vuoti per CHI? Chi deve arrivare?… Saranno forse i riabilitatori ANCH’ESSI PRIVATI che dovrebbero occuparsi di trattare i pazienti operati dal reparto di artoprotesi privato? Se si, ci si chiede E PERCHE’ NON UTILIZZARE IL PERFETTO REPARTO DI FISIATRIA ESISTENTE (PER ORA..) IN OSPEDALE E CHE CONTA 17 PERSONE TRA FISIOTERAPISTI, MEDICI E INFERMIERI? E’ questo lo scopo? e IL REPARTO DI fISIATRIA pubblico che fine farebbe? Anche quello CHIUSO senza piu’ possibilità per i pazienti ingauni di fruire di una FISIATRIA riabilitativa?
    Se si… altro che raccolta di firme…qui ci sarebbe da scrivere in qualche altro posto..!!!!!!!!
    SARA’ MEGLIO CHE ALBENGA SI DIA UNA SVEGLIATA SE NON VUOLE VEDERSI SOTTRARRE UN PEZZETTO ALLA VOLTA IL PROPRIO OSPEDALE.
    Sono soltanto domande, forse troppe ma sarebbe meglio che chi sino ad ora NON PARLA E NON DICHIARA NULLA CI PENSI BENE….prima di diventare CONNIVENTE e avere la responsabilità politica e morale di NON AVER NEMMENO PROVATO A FARE QUALCOSA!!!!!!
    Il messaggio, oltre che alla popolazione è rivolto ai politici locali, visto che quelli provinciali sono intenti ad altro….
    La prossima settimana sarà densa di avvenimenti e ci saranno molte novità…
    FINE PRIMA PARTE.

  12. Disamina corretta e spietatamente vera. Il privato convenzionato è una buona soluzione sia per l’utente (cosa più importante), sia per la regione che risparmia due terzi di quello che pagherebbe per un paziente che andasse a farsi operare in un’altra Regione. In buona sostanza la Regione pagherebbe solo l’operatore. Gli operatori sono Primari a livello di eccellenza. Ben vengano, sperando di non averne bisogno; ma purtroppo a volte……..

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