di Claudio Almanzi – Anche la “Città delle Torri” ha trovato la soluzione per ripianare gli indebitamenti di bilancio. Così come è avvenuto in passato per tanti altri comuni liguri infatti la soluzione del problema consisterà nella vendita di proprietà e beni comunali. L’occasione verrà dalla presa in carico di cinque grandi lotti che sono entrati a far parte della disponibilità del Comune di Albenga grazie ad un accordo con l’Agenzia del Demanio. Mentre il sindaco Rosy Guarnieri ha festeggiato a Genova, dove è andata proprio per sottoscrivere l’importante documento, la notizia annunciando di essere diventata il sindaco di un Comune più ricco, i cittadini albenganesi non possono fare altro che prendere atto di quanto ancora una volta la politica abbia trovato l’ennesima scappatoia ad una vera assunzione di responsabilità.

Con il protocollo firmato dal primo cittadino di Albenga infatti, in virtù del federalismo demaniale, l’ente ingauno entra in possesso di un patrimonio del valore di oltre 48 milioni di euro, pronto per essere alienato. I cinque lotti sono l’ex Caserma Piave a Vadino, parte dell’ex caserma Turinetto di regione Bagnoli, i Magazzini dell’Artiglieria in regione Prato Grande a Campochiesa, il Deposito Munizioni Terraconiglio nell’omonima zona di Salea ed il Poligono di Tiro in regione Cave. In particolare per la Turinetto è stato sottoscritto un accordo di locazione, a costo zero, in attesa che venga firmato il decreto definitivo per il 2012. Per i restanti beni sarà definita procedura nel decreto sviluppo di imminente approvazione. Il ricavato delle vendite sul mercato verrà destinato per il 25 per cento alle casse dello Stato e per il 75 per cento a quelle del Comune di Albenga al fine di ridurre eventuali indebitamenti del bilancio.

A questo punto appare evidente che del tanto agognato piano di realizzazione del polo scolastico pubblico non resta che il ricordo. Nel frattempo infatti la diocesi di Albenga- Imperia, molto più lesta della macchina burocratica pubblica, sta ultimando il bellissimo complesso scolastico diocesano “Redemptoris Mater” un progetto ben più recente di quello dello spostamento delle scuole pubbliche nelle ex caserme, ma che ormai è già quasi del tutto compiuto.