Suonare musica d’autore in Liguria: incontro-evento ad Albenga

Da tempo il Corsara, di concerto con l’Associazione culturale Zoo, constatando quanto sia complicato per un musicista che compone musica propria trovare uno spazio per esprimersi, meditava di organizzare alcuni incontri in cui organizzatori di eventi e musicisti raccontassero le proprie esperienze nel campo. Il dibattito acceso quest’estate sulle nostre pagine da un intervento di Gian Piero Lo Bello ci ha confermato l’interesse per il tema.

Il primo di questi incontri, dal titolo “Musica d’autore in Liguria”, si terrà ad Albenga il prossimo sabato 26 novembre alle ore 17,30 presso Palazzo Scotto Niccolari. Ci saranno rappresentanti dell’ARCI Brixton di Alassio, uno dei pochi locali che fa una programmazione in tal senso e oggi protagonista della cronaca per il provvedimento di chiusura che lo ha colpito, del Mulino degli Artisti di Bardino, de La compagnia dei Curiosi (“Premio Città di Loano” e “Note in Libertà”) e dell’Associazione Zoo che presenterà “Su la testa 2011”, il festival musicale in programma nelle serate dall’1 al 3 dicembre.

Parteciperanno inoltre musicisti e operatori in campo musicale, tra i quali il cantautore Davide Geddo, Roberto Lucido, reduce da un’esperienza londinese, lo stesso Gian Piero Lo Bello, Maurizio Natoli, Isabella Vasile… e aspettatevi sorprese: a grande richiesta i musicisti presenti potrebbero cantare le proprie canzoni. L’evento-incontro si concluderà con un rinfresco organizzato in collaborazione con lo Studio Creativo Quattromani di Francesca Bogliolo e Francesca Galizia.

38 Commenti

  1. @ Contro i commenti trash: grazie! grazie! grazie! Soprattutto per aver colto e sottolineato la differenza tra “conoscere” e “amare” «Sand Creek»: differenza che a qualcun altro, evidentemente distratto da altre faccende, deve essere sfuggita.
    Resto sconcertato nel vedere che oggi, come a settembre, un mio invito a riflettere si debba presto trasformare in un esercizio di auto-difesa da inutili sproloqui e facili (e stucchevoli) ironie.
    A quanto pare, oggi come a settembre, leggere e comprendere è faticoso, per qualcuno…

    @ Giustiziere della Notte: altri ottimi spunti di riflessione, non è per nulla umile la persona che si pone delle domande e cerca di trovare delle risposte.

    GLB.

  2. Ringrazio il Sig. Giampiero Lo Bello (ciao Giampiero, ..collega:-) per la condivisione del mio umile post.
    Sono temi e quesiti che mi sono sempre posto: arte o non arte?
    Io sostengo che laddove vi sia l’espressione anche di un minimale aspetto dell’animo umano, e la musica ancor prima di m,olte altre “pseudo-arti” non può essere sottratta all’analisi, ci si avventura nel campo dell’Arte, sia che passi mediata attraverso l’immediatezza delle mani (mi viene in mente l’artigiano) che si implementi con l’uso del pensiero (il poeta)

  3. …eppure in Cina e a Vercelli hanno tanto riso!!!! ( e fattela na risata…senno poi sudi…prendi freddo… e poi…….)

  4. @ Infingardo: belin che moneta misera… “sagace e ironico”? umorismo stupidotto da asilo nido… il “moderatore” dov’è? …

  5. …bhe..Sand Creek di De Andrè….”…tirai una freccia in cielo per farlo respirare…
    tirai una freccia al vento per farlo sanguinare…”…se amare De andre’ è essere indifferenti ..allora sono moooooooooolto indifferente!!!….In compenso non ho nessun disco di GLB…appena trovo qualcuno che mi sta antipatico…gliene regalo uno..( sagace e ironico …ehehehe ).

  6. Caro Arturo, l’antica tradizione del Kindergarten è l’arma vincente di alcuni Paesi, ed è grazie a questa tradizione che, proprio in quei Paesi, i bambini vengono educati (e non solo alla Musica) in modo diverso rispetto ai nostri. Meglio o peggio non sta a me dirlo: non voglio essere tacciato di esterofilia e cadere nel qualunquismo di frasi tipo “all’estero funziona”. Di sicuro, per ciò che riguarda i temi dibattuti in questi commenti, in altri Paesi la Musica viene vista in modo completamente diverso che da noi in Italia: in primis, fin dalla tenerissima età, viene fatto passare il messaggio che un essere umano, grazie anche alla Musica, può diventare un cittadino migliore (e non è un’invenzione moderna, perchè la dottrina greca dell’ethos ha più di duemila anni); in seconda battuta, i bambini vengono fatti avvicinare alla Musica secondo il loro approccio più spontaneo, quello del gioco. Da noi cosa succede? Succede che:
    a) la Musica è un orpello, nulla di importante, qualcosa di cui si può fare a meno, tanto “da grande dovrai trovarti un lavoro, farti una famiglia, pagare l’ICI, le tasse e le multe, ecc…”;
    b) in moltissime scuole di Musica (ancora oggi), a ragazzini di cinque, sei, otto anni, vengono somministrate fortissime dosi di teoria musicale, col risultato che si iscrivono venti allievi, e ti ritrovi a fine anno con neanche la metà di loro.

    Io stesso, come moltissimi altri miei colleghi, abbiamo vuto questa esperienza, ed è solo grazie alla forte passione e determinazione che abbiamo superato queste difficoltà: spiace notare che le migliaia di allievi che iniziano e poi si perdono sono andati a rimpolpare la già numerosa massa degli “indifferenti” musicali che – quando va bene – comprano un disco di Shakira o conoscono “Sand Creek” di De Andrè.

    Meditiamo…

    GLB.

  7. @ Incognita e Arturo: lo spazio commenti del Corsara non è una chat; siete entrambi invitati a dibattere argomenti di esclusivo interesse pubblico e a risolvere le vostre diatribe e ruggini personali in privato. Cordialità. Fabrizio Pinna – L’Editore / Direttivo Corsara

  8. Secondo il mio modesto parere Incognita ha dei risentimenti personali e delle invidie. Non ritengo costruttivi interventi di quel tipo, assolutamente da asilo nido, di certo la musica non è affare da kindergarden, e trovo poco elegante utilizzare un sito come questo per comunicare personalmente propri pensieri, tra l’altro del tutto personali, a persone per il semplice fatto che non si ha il coraggio di dirlo in faccia o perchè si teme effettivamente la risposta o comunque le conseguenze in generale. Si sta creando solamente un sacco di confusione. Chi è veramente serio non fa commenti cosi banali.

  9. L’intervento di Giustiziere Della Notte è condivisibile in moltissimi punti, e soprattutto getta un pò di luce, dando interessanti spunti di riflessione, sul messaggio preciso e circostanziato dei miei interventi: LA FRUIZIONE DELLA MUSICA NEL 2011.
    Mi congratulo con Lei, Giustiziere.

    GLB.

  10. Forse, usando i termini di Pinco, più che di “Arbenga ‘a nescia”, si dovrebbe parlare di grande confusione, sia nel pubblico che negli operatori.
    Nel caso qualcuno non l’abbia ancora capito, non sono in discussione i titoli di studio, ma l’effettivo valore artistico di una persona (o di un gruppo di esse) che si esibisce su un palco, rimettendosi al giudizio finale ed insindacabile del pubblico.
    Il mio memoriale di settembre, e la mia partecipazione al dibattito di sabato 26 novembre, hanno preso spunto da una mia precisa volontà (diciamo speranza, termine più appropriato): da una parte, quella che il pubblico stesso possa valutare gli eventi musicali con uno spirito critico diverso e rinnovato, che tenga conto del fatto che, nel Ponente, a questi eventi hanno partecipato sia professionisti (validi e meno validi) che amatori (validi e meno validi), e che tutti costoro hanno offerto prodotti musicali buoni e cattivi (sta al pubblico giudicare…); dall’altra parte, dati i miei studi e le mie esperienze, mi sono sentito in diritto di ridimensionare i presunti “fenomeni” che hanno molta – anzi troppa – visibilità, e che basano il loro successo sulla millanteria e sull’esibizionismo.

    Quindi, sarebbe opportuno evitare di parlare di titoli, ma addentrarsi in un territorio più ampio e complesso: documentazione ed approfondimento possono di certo costare fatica, ma non sono obiettivi impossibili da raggiungere, specialmente quando il traguardo finale è L’OBIETTIVITA’ DI GIUDIZIO.

    Toto corde.

    GLB.

  11. Piuttosto che sentire delle litanie di quelli che ti dicono “facciamo pezzi nostri” preferisco dei buoni orchestrali che suonano cover. Non dico altro…
    Tutti quelli che suonano uno strumento sono degni e meritevoli di attenzione e solo un musicista sa quanti sacrifici e dedizione comporti questa pasdsione ma… occorre anche molta umiltà per riuscire a fare una seria autocritica circa il livello qualitativo delle proprie produzioni. Fin che suoni in casa da solo ok ma se pretendi anche di farli ascoltare agli altri è una dote indispensabile.
    Io sono un musicista e non ho mai scritto nulla di mio.
    Rispetto coloro i quali hanno un approccio da “poeta” e scrivono pezzi propri ma nel contempo non posso che riconoscere un dovuto scetticismo davanti ai prodotti del puerile protagonismo di moti di questi cantautori.
    Diciamo che con questi non ho mai avuto alcun punto di incotro musicale.
    Potrebbe pure essere avanzata una discussione se l’essere artista sia più legato al mondo di questi “compositori” o se si possa reperire “arte” anche nel mondo dei manovali strumentisti, orchestrali, turenisti, etc.
    Sul discorso poi della codifica ufficale del musicista, cioè sancita da un più o meno autorevole conseguimento del diploma, .. non posso che schierarmi dalla parte di colori i quali sono autodidatti, pur avendo io stesso invece conseguito il diploma!
    Prima di tappare la bocca a uno che non è diplomato e o laureato bisognerebbe pensarci sopra e poi stare zitti… Anche perchè ho sempre in mente le parole del mio maestro il quale un giorno mi disse ” ricordite xxxxxxx che primma du mucicista u vegne sempre l’ommu!” o di un altro amico molto anziano che mi disse ” stai attento agli autodidatti perchè un giorno quando sarai sullo scranno e pontificherai arriverà uno che non gli daresti neance 100 lire e ti farà un XXXX così!”
    MI scuso per l’intromissione nello scambio di messaggi riservata…

  12. Sono d’accordo con pinco, bisogna però trovare persone competenti che organizzino tale festival, per non trovarsi, per esempio vicini all’evento con zero iscritti….

  13. Arbenga a nescia forse forse è proprio vero.
    Nemmeno su di un argomento del genere siamo capaci di essere uniti.
    Facciamo allora un festival musicale, dove tutti possono iscriversi e il pubblico vota a seconda della preferenza, con applausi se la performance è piaciuta, con uova, pomodori, lattuga se il brano non piace, cosi da realizzare un doppio appuntamento, Musicale e (eventualmente) Goliardico.

  14. Trovo i discorsi di incognita inutili e fuorvianti ai fini dell’incontro tenutosi l’altro pomeriggio a Scotto Niccolari. Sarebbe bene fare commenti costruttivi e non personali come stanno facendo, a quanto sembra incognita e arturo. Se avete dei problemi vedetevi di persona e chiaritevi, ma non intasate il sito! Grazie.

  15. E trovarci un oggetto, tipo un cucchiaio di legno, sarebbe ancora peggio!!! Comunque di cane durante questo convegno a cui hanno parlato vari personaggi ne ho sentito solo uno (per fortuna).

  16. Proprio così! E’ come sfogliare, per esempio, un calendario dedicato a razze di cani, quindi in ogni mese dovrei trovare un cane diverso (Pastore Tedesco a Gennaio, Labrador a Febbraio etc etc)… e poi, a Novembre cosa trovo?? Un gatto… Mah! Cosa c’entra la foto di un gatto se il calendario è dedicato alle razze di cani???

  17. Appunto!!! Quindi vede che concorda con me sul fatto che, a maggior ragione, chi manco ce l’ha la “laurea” dovrebbe parlare?!?!? Soprattutto in momenti in cui gli viene data la parola come in questo, in cui il livello dovrebbe essere alto, ed in cui l’intervento fatto ha delineato alla fine una certa scarsezza di conoscenze e di capacità.

  18. Caro ed educatissimo Arturo, si farebbe lei operare di tonsille da un veterinario? Anch’esso è un laureato!

  19. Incognita ti pongo una domanda: chi invece non ha uno stralcio di nulla, non sa suonare alcuno strumento dicendo di saperli suonare tutti ed è un vero e proprio sedicente musicista o esperto di musica e non è neppure più in età da studio della musica (quindi non lo può essere manco più “in potenza”), può definirsi musicista? E puo fare al caso nostro?!?!??! Questo sì che dovrebbe VERGOGNARSI!!!

  20. Girerei questa domanda a chi non è titolato ma fa concerti o si occupa di musica da una vita. e sicuramente darà una risposta diversa da Ignoranza, cosi ormai mi viene spontaneo definire Incognita. Tantissimi musicisti meno titolati, ma comunque molto bravi, partecipano ad attività musicali ed è giusto che lo facciano, la verità è che l’ignoranza e l’invidia, probabilmente la sua, abbondano in chi non ha nulla e fa il possibile per arrancare un tozzo di pane..cercando di sminuire gli altri o di intimidirli, o ancora di dissuaderli..sta di fatto, ripeto e lei continua a non rispondere, che vi sono persone che manco hanno quello e si occupano di musica o parlano a convegni come questo avendo forse giusto un diploma di scuola superiore magari in discipline distantissime dalla musica…

  21. Caro GLB, mi rivolgo a lei, perchè qualcuno qua è molto maleducato, attacca per non essere attaccato, magari perchè qualcun’altro ha detto una certa verità che fa molto male! Detto ciò, aggiungo che “chi possiede [la licenza di teoria e solfeggio] è ancora “in studio” cioè un musicista che studia” e si dovrebbe VERGOGNARE colui o colei che accetta proposte di attività musicali di varia natura in cui vi partecipano Musicisti veri (titolati!) messi quindi allo stesso piano del “presunto” millantatore titolato del solo “teoria e solfeggio” o magari manco quello…. E’ d’accordo con me?

  22. Incognita non risponde alla mia domanda…forse gli è troppo fastidiosa..del resto non esiste più il diploma di solfeggio…inoltre solitamente chi lo possiede è ancora “in studio” cioè un musicista che studia, ma ci sono milioni di persone che fanno concerti o vincono concorsi e non sono dipplomati o non hanno titoli. Incognita sostituirei il suo nome con Ignoranza!!!

  23. Cara Incognita, i titoli rilasciati all’interno del “nuovo ordinamento” dei conservatori sono un’arma a doppio taglio: infatti, se da una parte hanno permesso agli studenti di seguire un percorso “accademico” (cioè a carattere universitario) nel quale la Musica viene affrontata ed approfondita da diversi punti di vista, non solo strumentale come accadeva in passato, dall’altra ha instillato, nella morale comune, la convinzione che quello che ieri era un banale “diploma” di conservatorio, oggi sia una “laurea”… La maggiore altisonanza del nome stesso ha quindi motivato decine di millantatori a moltiplicare, esponenzialmente, gli sciorinamenti dei titoli stessi.
    Nel mio caso, posso solo dire che i titoli che ho conseguito (due diplomi vecchio ordinamento e tre lauree di II Livello) mi sono serviti per rendere migliori la Musica che suono e i progetti che ho “confezionato”: che questi piacciano o no, questo non posso deciderlo io, e il giudizio del pubblico è la “cartina al tornasole” del lavoro di un musicista; sta a me impegnarmi al massimo delle mie possibilità affinchè i giudizi del pubblico siano positivi nel maggior numero di occasioni possibile.
    Coloro i quali, invece, usano il titolo come il loro gioiello più prezioso, da esibire ogni qual volta ce ne sia bisogno (e a volte anche a sproposito), non sanno quali e quante occasioni di crescita stanno gettando alle ortiche, motivati unicamente dal fatto di avere la pretesa di essere riconosciuti come “migliori musicisti del loro condominio”.
    Abnegazione contro esibizionismo: è sempre un questione di punti di vista…
    Mi sia concesso, però, esprimere il mio parere su di loro e su altre questioni che riguardano la mia professione, quando vedo che la Musica viene MALTRATTATA in nome del mero esibizionismo. E questo non è un’opinione, ma l’innegabile oggettività dei fatti.

    GLB.

  24. Caro GLB niente di più vero è uscito dal suo MAC; se posso aggiungere solo un appunto, riguardante proprio “i più furbi”, aggiungo che costoro partecipano ad eventi o altro millantando conoscenze musicali profonde, sono etichettati come “artisti”, “operatori” o altro quando invece una banale “licenza di teoria e solfeggio” li rende un “nulla” dal punto di vista artistico/musicale. E’ un’offesa per personaggi (come lei d’altronde) che ha i titoli giusti per essere chiamato “musicista” o “maestro” e si vede “scavalcare” da altrettanti personaggi “licenziati di solfeggio”!!! Il vecchio diploma di ordinamento, i nuovi trienni, i bienni specialistici, ecco quello che ci vuole, altro che “teoria di solfeggio” (tra l’altro ormai sostituito dai trienni del nuovo ordinamento…)!!

  25. La cosa che apprezzo di più sono i commenti che esprimono concetti diversi dai miei, sia che si parli di Musica che di qualsiasi altra cosa. Nella diversità di opinioni si trovano preziose occasioni di crescita e miglioramento. Io cerco di argomentare esaurientemente le mie idee, e mi auguro che chi discute con me faccia altrettanto: mi “inalbero” un poco quando questo non succede.

    Detto questo, dato che io non conosco Infingardo personalmente, non vedo che utilità avrebbe prendersela con una persona che la pensa diversamente da me; mi sia permesso, però, di dire a Infingardo che – a volte – i suoi commenti non sono sufficientemente argomentati, e la sua “sagacia” (eufemismo) non ha basi oggettive, se non quelle della provocazione fine a sè stessa. Ripeto, a volte…

    Sono inoltre felice per Infingardo se “un cicinin di musica” se ne capisce, grazie agli insegnamenti di una didatta scrupolosa e riconosciuta come la Prof. Folco, e la citazione di questo personaggio mi dà spunto per porre una domanda, proprio al suo ex allievo (che ne sa più di me di latino): la Prof. Folco, oggi, avrebbe tanti allievi quanti ne ebbe in passato?
    Io ritengo che la risposta sia no, poichè – come ho ulteriormente sottolineato all’incontro-evento di sabato 26.11 – ogni “cosa” va valutata nel contesto storico, sociale, geografico, culturale e politico nel quale questa “cosa” prende forma: sia essa un concerto, un palazzo, un partito politico, una guerra…
    La Prof. Folco non aveva concorrenti (o quasi…), negli anni in cui si trovò ad operare: naturale che fosse piena di allievi… E questo a prescindere dalla bontà del suo metodo didattico.
    Da questo punto di vista, anche citare Stevie Wonder come esempio non ha senso.

    Cara Incognita: la certificazione “istituzionale” di una competenza (vale a dire un qualsiasi “pezzo di carta” rilasciato da una scuola qualsiasi) è, e rimane, un pezzo di carta: sta al possessore di quel pezzo di carta sfruttarlo come meglio crede. Gli “onesti” hanno preso il pezzo di carta come un punto di partenza per un percorso più lungo ed approfondito verso la materia, i “meno onesti” ne hanno fatto un vessillo da sbandierare ai quattro venti, sovente mascherando (dietro allo sciorinare dei titoli) uno spessore musicale davvero scarso. I “più furbi”, invece, con la licenza di teoria e solfeggio sono diventati insegnanti di musica di ruolo alle medie, e grazie a loro si è creata l’immagine distorta ed aberrante della Musica contro la quale tutti i musicisti professionisti sono costretti a lottare, oggi.

    GLB

  26. Incognita ti pongo una domanda: chi invece non ha uno stralcio di nulla, non sa suonare alcuno strumento dicendo di saperli suonare tutti ed è un vero e proprio sedicente musicista o esperto di musica e non è neppure più in età da studio della musica (quindi non lo può essere manco più “in potenza”), può definirsi musicista? E puo fare al caso nostro?!?!??!

  27. Ma quello è un fenomeno, un mostro! Del calibro di Pavarotti (anche lui senza uno stralcio di diploma di conservatorio); di questi soggetti ne nascono uno ogni 100 anni!
    Non è proprio il nostro caso!

  28. ..direi di si…stewie wonder è cieco dalla nascita…non ha mai potuto di conseguenza studiare solfeggio…non legge le note…..non ha mai visto uno spartito…una croma …una bicroma…un diesis..ma direi che è un buon musicista…e senza licenza teorica …..io non sono un buon musicista….(a dire il vero non riesco nemmeno ad immaginarmi su un palco….non è la mia prtofessione….strimpello a casa per le cene di Natale per il gusto di farlo)…..e onestamente “incognita”…sono quasi certo che questa tua “innocua” domanda scatenerà la passionalità di GLB….ehehe ……credo che presto avrai ……150-200 righe di saggio sul tema in questo spazio (non ne sentiamo la mancanza…ma tant’è…animo)
    !!!!

  29. …faccio la stessa domanda posta su un altro articolo e di cui non ho avuto risposta:
    può essere definito “musicista” chi ha solo una semplice licenza di teoria e solfeggio??…
    mumble mumble mumble

  30. ……GLB….per Sua fortuna la professionalità e la competenza sono un opinione…ognuno nel suo campo è criticabile….(anche il Buon Dio viene spesso criticato )…Fortunatamente per Lei a qualcuno piace cio’ che fa….sfortunatamente per Lei…ad altri no….cio’ non significa che chi non è dalla Sua sia contro di Lei….
    Nel mio piccolo sono stato per 15 anni un allievo della storica Professoressa FOLCO…strimpellavo il pianoforte mica male….ma non mi azzardo nemmeno a paragonarmi a Lei…potrei probabilmente girarle lo spartito durante i concerti….ma un “cicinin” di musica ne capisco…(sicuramente pero’ un po di latino piu’ di Lei)…serena continuazione

  31. @ Infingardo: neanche la professionalità e la competenza in Musica sono un’opinione… Animo…

    GLB.

  32. Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

    La locuzione latina cui prodest? (lett. “a chi giova?”) deriva dalle parole pronunciate da Medea nell’omonima tragedia di Seneca.

    ….animo….il latino non è un opinione…almeno questo me lo passi!!!!!

  33. @ Infingardo: il “qui prodest” (con la “q”…) era già contenuto nel mio intervento di quest’estate, e “agitare le acque” doveva servire a tutti coloro che hanno la volontà di non assistere passivamente ad un evento musicale, non già per la polemica fine a sè stessa. A questo proposito, per fare nuovamente chiarezza sulla faccenda, rifiuto categoricamente tutti quei commenti che possano accennare, anche in maniera velata o ironica, ad un mio tentativo di guadagnare visibilità attraverso un memoriale pubblicato nelle pagine di un giornale online: per vivere faccio Musica, non attizzo fuochi fatui…
    Inoltre, la scelta di farmi partecipare al dibattito del 26 novembre è stata fatta dal direttivo di Albengacorsara in piena autonomia e discrezionalità.
    Spiace notare che le mie ipotesi di miopia intrisa di pregiudizio sono state confermate, durante la conferenza, da alcuni interventi che inneggiavano al “suonare gratis” e al ricordo di eventi passati, nei quali musicisti rivieraschi assistevano a concerti di artisti di caratura internazionale per il solo gusto di criticare e di sparare sentenze. Da questo punto di vista, sono io che mi domando “qui prodest”.

    GLB.

  34. ……sorge spontanea una domanda…dopo la polemica estiva: cui Prodest????…..da infingardo subdolamente e perfidamente penso…che agitare le acque è servito a qualcuno allora…:))…male….molto male…specie per chi si è prestato al gioco..!!
    Da parte mia doverosa autocritica per aver contribuito insieme ad altri ignari pedine ad alimentare a suo tempo l’argomento …amplificando il nulla…..mea culpa!!!

  35. …..SI speriamo solo che non sia la solita riunione per dare spazio sempre agli stessi suonatori che poi saranno sempre gli stessi che si divideranno rassegne e eventi come sta’ succedendo da un po’ di tempo a sta’ parte,e sopratutto si possa dare spazio a tutti e dico tutti i generi musicali !!!!

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