“Laicità e partecipazione”: Giulio Giorello ha chiuso ad Albenga il primo ciclo di incontri

di Alfredo Sgarlato – Si è conclusa con la conferenza del Prof. Giulio Giorello la prima serie di incontri, dal titolo “Laicità e partecipazione”, organizzata da Iniziativa Laica Ingauna. I precedenti incontri hanno visto come relatori i Prof. Sergio Lariccia, Giunio Luzzatto e Francesco Bilotta, nomi forse meno noti al grande pubblico, ma che hanno saputo coinvolgere l’uditorio, sempre molto numeroso (presenze sempre tra le settanta e le centodieci).

Giorello ha affrontato il tema della laicità della scienza, partendo dalla dichiarazione della Royal Academy di Londra per cui l’impresa scientifica lavora per l’umanità presente e futura, quindi questo esclude a priori differenze di religione, nazionalità, ideologia, etnia, genere, in vista di un bene comune. Storicamente l’idea di laicità del sapere, ci spiega Giorello facendo notare che il significato letterale di “laico” è “che sta fuori dal tempio”, appare già nel mito di Gilgamesh, in cui si dibatte se deve esistere un territorio soggetto solo alle leggi degli uomini e non a quelle del Sacro. Quindi c’è il contributo della filosofia greca, per cui le idee dei maestri debbono essere dibattute e dal confronto nasce la creatività.

Il moderno pensiero scientifico nasce con Galilei, che fu vittima del potere, così come Darwin, le cui idee furono a lungo combattute, anche nella democratica America, nel Tennessee nel 1925 un professore fu condannato per aver insegnato l’evoluzionismo, così come nella Russia di Stalin, perché considerato incompatibile con l’ortodossia marxista, al punto che perfino Togliatti attaccava i biologi darwinisti. Giorello fa le pulci a chi a Galilei preferisce Bruno, che preferì la morte all’abiura: Galileo, ci racconta, già anziano e malato, fu condotto nella stanza della tortura; è facile criticare non avendo provato di persona quest’esperienza.

Il filosofo milanese critica anche chi parla di “libera Chiesa in libero Stato”, poiché in Italia, non c’è una sola chiesa, esistono, protestanti, musulmani, buddisti e chi di chiesa non ne ha nessuna e deve essere libero di fare le proprie scelte in materia di vita, morte, cura, fecondazione, e non soggetto a leggi che non condivide. Sollecitato dal pubblico ha stigmatizzato i filosofi neocrociani, notando la carenza di cultura scientifica che c’è in Italia, e l’infamia delle leggi razziali, a cui la comunità scientifica e universitaria non volle sottrarsi, esclusi pochi coraggiosi.

I fondatori di Iniziativa Laica Ingauna ringraziano il pubblico delle quattro serate, sempre numeroso e che ha stimolato i docenti con domande calzanti, i relatori che si sono rivelati persone molto simpatiche e innamorate di Albenga, Palazzo Scotto Niccolari, e tutti quelli che hanno contribuito al successo di questa iniziativa, che avrà un seguito tra marzo e aprile con una nuova serie di incontri, con ospiti altrettanto prestigiosi.