di Alfredo Sgarlato – Ad aprire la seconda serata di Su la Testa ad Albenga è un’emozionata Chiara Ragnini, fresca vincitrice del premio dedicato al paroliere Donida per la sua canzone Gli scoiattoli nel bosco. La cantante genovese di nascita e imperiese di adozione canta con bella voce cristallina le canzoni del suo primo album Il giardino delle rose. Ad accompagnarla due ottimi solisti, Max Matis al basso e Claudio Cinquegrana alla chitarra in un set tutto acustico. Un’ altra giovane cantautrice, Chiara Canzian, è la seconda proposta della serata. Benché sia molto giovane ha già due album alle spalle. La sua voce è più profonda di quella di Chiara Ragnini e il set più elettrico, benché lei sia accompagnata solo da un bassista e i testi siano molto intimisti. La Canzian si cimenta anche in una cover di Jeff Buckley, Mojo Pin. Il pubblico, anche ieri sera molto caloroso, gratifica le due ragazze con molti applausi.

Tra una musicista e l’altra gli interventi della Valigia del comico, che però non sono amplificati e risultano difficili da seguire per chi non è nelle primissime file. La seconda parte si apre con una premiazione: Adriano Sforzi, regista di Albenga vincitore del David di Donatello per il suo cortometraggio Jody delle giostre, riceve una targa dedicata alla memoria di Lorenzo Pisani, consegnata dal figlio Giovanni. Commozione tra il pubblico e standing ovation. Il poetico lavoro di Adriano Sforzi verrà proiettato oggi pomeriggio alle cinque a Palazzo Scotto Nicolari, dove si tengono anche il dopo festival, una mostra di foto di Nicolò Puppo e un’installazione di videoarte opera della compagnia Il gruppo di teatro campestre di Genova.

La terza presenza femminile della serata e Tori Sparks, cantautrice proveniente da Nashville, la capitale del country, la cui musica è però più orientata al rock blues. Gran voce e molta grinta, canta canzoni proprie e il classicissimo Qui sas, forse però un band di accompagnamento avrebbe giovato. Ospite a sorpresa ma nemmeno troppo dato che ormai è ingauna di adozione Ginger Leigh, che canta una canzone senza accompagnamento e senza microfono dando una grande prova di virtuosismo vocale.

Chiude Mauro Ermanno Giovanardi, il personaggio più atteso, che oggi è giunto al successo con la partecipazione a Sanremo, ma ha alle spalle una lunga carriera con due tra le più importanti band del rock colto italiano, i Carnival of fools e poi i La Crus. La sua band, sei musicisti tra cui spiccano il trombettista Paolo Milanesi, storico collaboratore di Giovanardi e il batterista Leziero Rescigno degli Amor Fou, introduce con uno strumentale stile anni ’60, poi arriva Mauro che apre con Se perdo anche te, versione italiana di Solitary man di Neil Diamond, per poi eseguire l’intero nuovo album, il suo secondo da solista. Dal repertorio dei La Crus sono ripescate Come ogni volta, una più belle canzoni italiane degli ultimi anni e Ricordare, brano di Ennio Morricone dalla colonna sonora di Una pura formalità. Giovanardi ha una voce straordinaria e le movenze di uno chansonnier consumato, la band è affiatata e potente, il concerto fila perfettamente.

Per la cover di Bang Bang di Sonny and Cher c’è una sorpresa: arriva sul palco Violante Placido, che provoca alcuni svenimenti tra i maschietti presenti. Oltre che una brava attrice e una ragazza splendidamente bella Violante Placido è anche cantautrice ed ha inciso il disco Don’t be shy a nome Viola. Un gran concerto, che si chiude con la cover di Se perdo te e il finale strumentale ancora dedicato a Morricone. Immancabili bis, Giovanardi richiama Viola sul palco per l’immortale Femme fatale dei Velvet Undeground. Una bella serata grazie ai musicisti ma anche grazie al pubblico che li ha accolti con entusiasmo. Stasera si conclude il festival con Banda Elastica Pellizza, Amelie, Pier Cortese & Roberto Angelini, Sans Papiers.

* Fotogallery Studio fotografico Mario Rossello – Albenga

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