Albenga: inaugurata da Sommariva la mostra “Farfalle”

di Claudio Almanzi – Un poeta e un artista si incontrano e danno vita ad un volume d’arte: non è certo una novità, ma se i due interessati sono artisti locali allora per la nostra cittadina la notizia è davvero ghiotta. Questa volta a dar vita al connubio artistico sono stati Ciso Risso – noto pittore imperiese, albenganese d’adozione – e Vincenzo Dagnino, poeta locale dalla forte personalità lirica. A presentare il bel volume è stato, giovedì pomeriggio presso il Museo Sommariva “La civiltà dell’olivo”, il famoso critico d’arte professor Franco Gallea, proprio in occasione dell’inaugurazione della mostra personale di Ciso Risso, artista delicato e poetico, i cui quadri sono spesso una sintesi perfetta della “Liguritudine”.

“Il volume- ha detto nella presentazione Gallea- ‘Farfalle’, è un originalissimo ed equilibrato virtuosismo lirico ed artistico. In esso infatti liriche e quadri si sintetizzano perfettamente. Si tratta di un volume prezioso, che può rappresentare davvero un piccolo gioiello per gli amanti dei libri d’arte”. Nel corso della presentazione Risso e Dagnino hanno annunciato che l’incasso della vendita di libri sarà devoluti in beneficenza. La personale di Ciso Risso rimarrà aperta al pubblico sino al 15 gennaio dalle ore 9 alle 12 e dalle ore 15 e 30 alle 19.

Risso, nato a Ville S. Pietro di Imperia nel 1936, pittore e disegnatore, ha studiato a Genova conseguendo la maturità al liceo Artistico e l’abilitazione all’insegnamento del disegno. Ha alle spalle importanti personali nelle più importanti città come Genova, Varese, Milano, Sanremo, Imperia, Como, Parigi. “Ciso Risso è un pittore tenacemente avvinto alla terra di Liguria- dice Adalberto Guzzinati, noto critico d’arte e giornalista- Colori, ambientazioni, soggetti sono tipici della terra dei muretti a secco e delle marine, anche se le sue vette più alte le ha toccate dipingendo i contorti ulivi e farfalle dalle enormi ali di seta”.

Vincenzo Dagnino è di Albenga, classe 1942, ha pubblicato una prima raccolta di poesie scritte in dialetto nel 1995 dal titolo “A funtana”. Ha vinto numerosi ed importanti concorsi poetici di livello regionale e nazionale ed il suo nome è nell’albo d’oro del concorso “Angioletta Romagnoli”. Pur non disdegnando la lingua italiana, scrive le sue poesie preferibilmente in vernacolo, “perché – ha detto lui stesso – il dialetto rappresenta un mezzo di comunicazione immediato, parlata che dà risalto alle proprie origini e alle nostre tradizioni, un patrimonio da non disperdere, anzi da valorizzare”.