di Fabrizio Pinna – Manifestazioni e presidi in tutta Italia ieri per lo sciopero nazionale contro la manovra economica del Governo organizzato da Cgil Cisl Uil. A Roma hanno parlato i segretari generali della Cgil, Susanna Camusso, della Cisl, Raffaele Bonanni, mentre per una influenza che ha avuto conseguenze sulla voce non ha potuto parlare il segretario della Uil, Angeletti, sostituito dal segretario confederale Domenico Proietti. I presidi unitari dei sindacati continueranno per tutto il tempo della discussione parlamentare della manovra. Per quanto riguarda gli scioperi, il 16 sarà la volta dei bancari e assicurativi, mentre per lunedì 19 è previsto lo sciopero dei dipendenti pubblici di otto ore. Sempre il 19 sciopero di tre ore delle Poste italiane. Il 15 sciopero dei servizi extraurbani di trasporto pubblico locale. Dalle 21 di giovedì 15 alle 21 di venerdì16 sciopero del trasporto ferroviario. Venerdì 16 sciopero di bus, metro, ferrovie concesse urbane.

Grande partecipazione anche in Liguria. A Genova ieri mattina i manifestanti da piazza Acquaverde hanno percorso le vie del centro città per arrivare davanti alla Prefettura dove si è svolto un incontro ra il Prefetto e le rappresentanze di CGIL, CISL e UIL «fortemente preoccupati per le conseguenze che la manovra economica determinerà su lavoratori dipendenti e pensionati e sulle prospettive di sviluppo del Paese». Manifestazioni si sono svolte anche negli altri capoluoghi liguri: nonostante il maltempo, presidio di protesta davanti alla Prefettura a Imperia, oltre un migliaio a Savona i manifestanti che hanno sfilato per le vie cittadine, ritrovandosi in piazza Sisto IV, cinquemila i lavoratori e pensionati, secondo CGIL CISL e UIL, in corteo a La Spezia.

«È molto importante che le tre grandi organizzazioni sindacali abbiano convenuto sull’importanza di una strategia comune per convincere il Governo ad apportare modifiche sostanziali al decreto» ha commentato da Genova il segretario generale della Cgil Liguria Renzo Miroglio: «Siamo perfettamente consapevoli della gravità della situazione, ma siamo altrettanto fermi nel chiedere maggiore equità per pensionandi, pensionati e per i redditi più bassi. Accanto a questi temi però c’è anche quello della crescita che per la nostra regione non può prescindere dal rilancio del tessuto industriale a partire dai gruppi pubblici che si chiamano Fincantieri e Finmeccanica, altrimenti non ci saranno prospettive occupazionali per i nostri giovani”.