di Guglielmo Olivero – Di una cosa, un giorno, dovremo ringraziare questa crisi che non ci fa dormire di notte, che crea ansia, timori, paure. Dovremo ringraziarla per averci fatto riscoprire, dopo oltre sessant’anni, lo spirito del Natale. Non è una cosa da poco per una festa che negli ultimi anni, e lo dico da chi non ha molta confidenza con preti e Vangeli, si era trasformata in un rito consumistico, una passerella di spot televisivi.

Adesso che le pance sono meno piene e i portafogli più vuoti riscopriamo alcune parole che sembravano provenire da una lingua straniera: solidarietà, volersi bene, scoprire valori. Regaleremo le cose strettamente necessarie, lasciando nelle vetrine poco luccicanti tanti beni supeflui. Troveremo insomma lo spirito del Natale e avremo anche il tempo per ricordare chi ci ha lasciato in questo anno e che vorremmo tanto, ma tanto, vedere sfasciare con noi i pacchi di Natale, sapendo che sarebbe lui, o nel mio caso lei, il regalo più bello.

* Willypedia, rubrica Corsara di Guglielmo Olivero