di Claudio Almanzi – Altre due artiste sono state chiamate ad esporre nei padiglioni regionali realizzati nell’ambito della 54esima Biennale d’Arte di Venezia, che grazie all’intuizione avuta dal noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, attraverso il padiglione “L’ Arte non è cosa nostra”, si è rivelata, in assoluto, l’edizione più ricca e democratica della sua lunga storia. Le due artiste ingaune sono state chiamate in Lombardia e Piemonte a far parte del lotto dei personaggi più rappresentativi dell’ultimo decennio. Si tratta dell’alassina Renza Sciutto e dell’albenganese Barbara Furfari. La Sciutto, nota artista e ceramista, creatrice del famoso Centro internazionale d’Arte Ara Village ad Alassio, è stata invitata ad esporre nella sezione lombarda, ospitata a Milano alle Sale del Re.

La Furfari invece, giovane e promettente artista ingauna, ha avuto la soddisfazione di mettere in mostra un suo quadro (fino al 30 gennaio) nella sezione piemontese, ospitata a Torino, al Palazzo delle Esposizioni. Prima di loro la Sezione Liguria del Padiglione Italia della Biennale di Venezia, ospitata a Genova, al Palazzo della Meridiana e conclusasi il 30 ottobre, curata oltre che da Vittorio Sgarbi, anche da Pippo Marcenaro e Piero Boragina, aveva già visto la presenza di altri artisti della provincia di Savona. Si tratta di Silvia Calcagno, Carlos Carlè, Alessio Delfino, Giancarlo Gelsomino, Bruno Gorgonie e Fulvio Rosso. “Ho avuto – ci ha detto con grande orgoglio e gioia Renza Sciutto- la grande soddisfazione di essere presente al Padiglione Italia di Milano, nelle sale del Re in Galleria, accanto a nomi illustri come Filippo Garrone, Enrico Colombotto Rosso, il premio nobel Dario Fo, il cantante Ivan Cattaneo, il caricaturista Dario Ballantini, reso famoso da ‘Striscia la notizia’, il musicista Andy dei Bluvertigo, il writer Atomo ed Adriana Faranda”.

Molto soddisfatta anche Barbara Furfari: “È’ stato un onore essere prescelta per esporre – ci ha detto l’artista ingauna- in mostra, e fino al 30 gennaio, al Palazzo delle Esposizioni di Torino, insieme ad artisti savonesi molto noti come Gian Genta, Paolo Anselmo e Roberto Gianotti”. Gli artisti presenti nei vari padiglioni regionali hanno rappresentato lo stato dell’arte in Italia con opere prodotte nel secondo millennio. “L’obiettivo del curatore Vittorio Sgarbi- dice il critico d’arte Adalberto Guzzinati – era quello di far conoscere al grande pubblico della Biennale l’elevata qualità della produzione artistica italiana, diversificata per temi iconografici e realizzata nel primo decennio del nuovo millennio, soprattutto quella che di solito rimane fuori dai giri consolidati dai mercanti d’arte o delle grandi gallerie”.