di Sandra Berriolo – In questo periodo spopolano le recite scolastiche, dal Nido alle Medie. Dall’Unitre al Trincheri, anche i diversamente giovani si cimentano in prosa o concerto; persino i medici tengono recital musicalmente di livello per beneficenza. Quindi non c’è nulla di strano che anche i Consiglieri del Comune di Albenga vogliano fare la loro parte. Ieri sera l’ha fatta Bruno Robello De Filippis.

Volendo un po’ mimare il signore di mezz’età (Marchesi, ve lo ricordate?) e i nuovi comici, ha sfoggiato una serie di imitazioni che rasentavano la perfezione di Alighiero Noschese. Facendo finta di essere al bar con un ignaro Natoli gli ha raccontato qualche episodio della vita di Partito (il ? lo ha messo anche lui) o di Consiglio Comunale o di vita amministrativa. Da un esilarante ex segretario comunale, per la sua voce e dizione caratteristica, ad un onnipresente Schneck che modera il traffico a seguito di un incidente stradale. Il quale Schneck se ne stava gongolando sulla sua sediola, pensando: purché se ne parli…

Non è stato risparmiato Vannucci, che è stato ringraziato per aver aperto le speranze a tutti noi (“se è diventato vicesindaco lui…”), il quale seduto in un angolino faceva lo gnorri pensando già ai botti di Capodanno. E una ciliegina pure par la Sindaco, la quale mi ha confermato di persona che le loro riunioni iniziano sempre con mezz’ora di cabaret alle quali poi lei dà la fine dei giochi, e secondo il Robello quando è il momento di prendere la decisione finale lei stoppa tutti con voce e piglio da Vanna Marchi (“d’accordo?”). Insomma era come stare alle cene del liceo, dove c’è quello che fa le imitazioni dei professori.

Premesso che io credo sempre fermamente che una persona non sia solo quella che è sul lavoro, quindi possa avere più risvolti anche lontani dalle tematiche professionali (vedi i medici che scrivono romanzi o suonano musica leggera, bancari che fanno teatro), ne abbiamo esempio nella Baistrocchi solo per dirne una. Credo che si debba sempre lavorare seriamente senza prendersi sul serio. Trovo che quindi il Robello, che ha avuto anche battute autoironiche di un certo rilievo, non abbia fatto niente di male in sé. Ci ha messo la faccia, però solo per un gruppo di accoliti. Certo ora ci aspettiamo per il prossimo Natale uno spettacolino più completo: Vannucci che suona i mortaretti, Pastorino che recita poesie, la Sindaco che canta Sciuri sciuri, ecc.