di Fabrizio Pinna – Non si placano le polemiche dopo il “sì” dato dalla Regione al progetto di ampliamento della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure-Quiliano. Contro l’alzata di scudi dei sindaci dei due Comuni più direttamente coinvolti a livello amministrativo, si è scagliato in ultimo il segretario provinciale del Pd Livio Di Tullio. “L’ambiente non si difende con i no e neppure con il non agire”, ha sentenziato l’esponente del partito democratico difendendo con tutta la sua eloquenza le scelte della Giunta Burlando: “il lavoro della Regione Liguria consente di intervenire sull’esistente migliorando le emissioni e assicurando l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, si copre il parco carbone e l’azienda finanzierà la rete di rilevamento che sarà sotto il controllo pubblico”.

In un quadro che finalmente si prospetta edenico, insomma, “l’unico elemento critico” a inquinare le magnifiche sorti e progressive del futuro sviluppo a carbone della centrale Tirreno Power rimane “l’assenza delle Amministrazioni Comunali di Vado Ligure e Quiliano”, attacca velenoso Di Tullio ripetendo sostanzialmente le accuse mosse anche dal presidente e collega di partito Claudio Burlando. Solo preclusione “ideologica”, insiste granitico il segretario provinciale del Pd, la ferma contrarietà all’ampliamento della produzione di energia a carbone manifestata in questi mesi dai sindaci Attilio Caviglia e Alberto Ferrando a fianco di molte associazioni ambientaliste e di difesa della salute, di comitati e sezioni locali di partiti – per lo più della sinistra – e che ha animato nel savonese anche il dibattito interno allo stesso Partito Democratico.

“Sappiamo che questa scelta è stata determinata da una posizione di principio, la comprendiamo e ne prendiamo atto – sostiene comunque Di Tullio – ma resta l’amarezza del fatto che per la prima volta da quando c’è l’impianto, i Comuni interessati hanno deciso di non svolgere il ruolo che appartiene loro. La loro presenza avrebbe sicuramente migliorato l’intesa, in particolare per le ricadute positive sul territorio e per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Auspichiamo che Regione Liguria, come del resto ha già annunciato, intenda avviare un confronto ulteriore con le Amministrazioni Comunali e da parte di queste ultime ci sia una disponibilità”.

Un intransigente richiamo all’ordine (amministrativo) prestabilito che non ha però mancato di sollevare obiezioni di metodo e di merito anche in Regione, a partire da quella autorevole del valbormidese vicepresidente del Consiglio regionale. “Trovo inopportuno, anche politicamente, sparare sulle Amministrazioni di Vado Ligure e Quiliano”, ha sottolineato Michele Boffa ribattendo alle perentorie dichiarazioni del “suo” segretario di Partito Di Tullio: “di elementi critici nella vicenda di Tirreno Power a Vado Ligure ce n’è più d’uno. Con la delibera della Giunta Regionale n° 824 del luglio 2011, la Regione Liguria ha provato a tenere conto di tutte le questioni in gioco con il miglioramento delle condizioni ambientali e le esigenze di sviluppo economico, aprendo al rilascio dell’intesa di qualche giorno fa, che richiama integralmente le prescrizioni di quella delibera”.

“La posizione dei Comuni di Quiliano e Vado, in questo contesto, è nota da sempre e non è mai cambiata. I Comuni hanno sempre detto un no chiaro e irremovibile”, ha ricordato Boffa: “naturale, quindi, che quelle Amministrazioni non vogliano partecipare neppure indirettamente a trattative legate al rilascio dell’intesa, quella deliberata dalla Giunta Regionale con atto n° 1569 del 20 dicembre 2011 comprendente le risorse finanziarie da destinare ai territori interessati dagli investimenti di Tirreno Power”.

Dibattito ancora aperto, dunque, all’interno dello stesso PD, mentre il fronte del “No” al progetto di ampliamento della centrale di Vado Ligure-Quiliano dopo l’indignazione per il via libera dato dalla regione e per le esternazioni dei vertici locali dei “democratici” ha annunciato ulteriore battaglia, con Comitati, Associazioni e Partiti pronti a mettere in moto “azioni in sede giudiziaria per responsabilità penali di singole persone e di Enti”.