di Guglielmo Olivero – Mettiamola così: quando andate a vedere un film sapete benissimo che gli attori non s’innamorano veramente e, tanto meno, muoiono veramente. Eppure quando vediamo un film possiamo commuoverci, sorridere, arrabbiarci, emozionarci dimenticando di assistere ad una fiction. Questa mentalità dovremo trasportarla al calcio, fin dalla ripresa del campionato: emozionarci, soffrire, gioire per la propria squadra dimenticando che stiamo assistendo ad uno spettacolo molte delle volte truccato. Non sarà un gran antidoto, ma può funzionare per non fuggire da questa passione che ci occupa del tempo e, a volte, anche denaro (vedi abbonamenti televisivi). 

Certo, le rimonte spettacolari (ultima quella dell’ultimo turno, Parma-Catania dal 3-1 al 3-3) le vedremo più dal lato del sospetto che da quello tecnico e questo è indice di come il sospetto si sia propagandato in ognuno di noi. Del resto, non stiamo a nasconderci, le combine, da che mondo e mondo, sono da sempre esistite, anche nel calcio minore. Gli appassionati ricordano bene i risultati delle ultime giornate dei campionati di Eccellenza, Promozione e giù scendendo dove si sbatte contro partite, a dir poco sospette. Ma almeno qui non ci sono soldi in palio, o comunque non così tanti da come accade nel calcio professionistico.

Che fare? Difficile dirlo considerato che le scommesse, a mio avviso, sono state il vero cancro dello sport, non soltanto nel calcio. Difficile uscirne e difficilissimo, anche quando questo marcio verrà a galla, crederci ancora.