di Claudio Almanzi – Un pomeriggio dedicato alla scoperta delle tante ed importanti operazioni di restauro e recupero di interessanti opere d’arte religiosa: è questo il programma al centro dell’evento che si svolgerà sabato (inizio alle ore 16) a cura della Sezione Ingauna dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri e che prevede una visita guidata al Museo Diocesano di Albenga. “Attualmente- dice Josepha Costa Restagno degli Studi liguri- il museo in questo periodo ospita la mostra ‘Capolavori ritrovati della Diocesi di Albenga-Imperia’. Si tratta di oggetti importanti, dipinti, statue, oggetti di culto che sono stati salvati dalle condizioni di grave rischio di degrado in cui si trovavano, grazie ad accurati restauri condotti sotto il controllo della Soprintendenza ai Beni Artistici della Liguria”.

A coordinare gli interventi è stato il dottor Franco Boggero funzionario responsabile per il territorio della Diocesi di Albenga, e ora Soprintendente Reggente l’intero Ufficio Regionale. La mostra, che è stata curata dallo storico dell’arte Antonio Rolandi Ricci. A coadiuvare lo studioso ingauno è stato un affiatato gruppo di giovani esperti ed in particolare dalla responsabile del Museo Diocesano Sara Marzo. I due studiosi illustreranno i particolari delle opere d’arte e del restauro.

La mostra, che sta avendo un notevole successo, è stata allestita appositamente dall’Ufficio dei Beni Culturali della Diocesi di Albenga- Imperia per presentare al grande pubblico ed ai fedeli i risultati di 17 importanti restauri eseguiti negli ultimi anni nell’ambito del territorio diocesano. “Il Museo Diocesano – dice Antonio Rolandi Ricci, uno degli organizzatori- ospita quest’anno diciassette opere d’arte restaurate nell’ultimo decennio in Diocesi. Vi sono molti capolavori ed oggetto di grande rilievo. Fra le novità due stupende tele di Orazio De Ferrari che offrono l’opportunità di raffronto fra l’artista nel periodo giovanile ed al termine della sua carriera. Altre chicche sono i restauri di opere del Maragliano, del Fiasella e di Giovanni Battista Filiberto”. Una mostra che presenta tele, sculture ed oggetti di fede provenienti soprattutto da chiese parrocchiali di piccoli centri dell’entroterra, a dimostrazione della capillare diffusione dell’arte nel territorio diocesano ingauno.

“È possibile ammirare- dice Sara Marzo- capolavori che sono stati restaurati grazie all’impegno economico della Diocesi, delle parrocchie e di enti e fondazioni”. Fra i capolavori da segnalare vi sono un magnifico ed inedito dipinto su tavola di Domenico Fiasella proveniente da Nirasca, lo splendido Crocifisso di Tovo Faraldi di Anton Maria Maragliano ed una tela raffigurante l’incredulità di San Tommaso, vero e proprio gioiello dell’arte di Orazio De Ferrari, opera che proviene invece da Verezzi. “Si tratta- dice Antonio Rolandi Ricci- di una mostra che rappresenta una vera e propria occasione per scoprire i tesori di arte e fede che si celano nelle chiese del nostro territorio: “Le opere restaurate provengono infatti soprattutto dall’entroterra. Dalla chiesa parrocchiale di Sant’Antonino di Casanova Lerrone giunge infatti “La Madonna del Rosario” di Orazio De Ferrari. Queste le altre provenienze: dalla parrocchiale di San Michele Arcangelo di Nirasca la “ Madonna col Bambino ed i santi Domenico e Caterina da Siena”; dalla parrocchiale di Sant’Antonio Abate di Tovo Faraldi lo stupendo “Crocifisso” del Maragliano, dalla Chiesa di San Giacomo Maggiore di Acquetico l’“Inginocchiatoio da crocifisso”, dalla parrocchiale di Nostra Signora della Neve di Curenna il “Repositorio”, dalla chiesa della Natività di Maria di Garlenda i due dipinti del De Ferrari, dalla Chiesa di San Dalmazzo di Pornassio le due sculture lignee del Maestro della Madonna di Pornassio; dalla Chiesa di San Martino Vescovo di Rezzo le due sculture lignee di scuola maraglianesca che rappresentano san Domenico e Santa Caterina”.

Un pomeriggio interessante dunque per i soci e simpatizzanti della sezione albenganese dell’Istituto Internazionale degli Studi Liguri che annualmente organizza molte gite, visite, dibattiti e conferenze di argomento storico, culturale ed artistico.