di Mary Caridi – Lo so, con questi chiari di luna, con la crisi che si è abbattuta sulle nostre teste e i venti di sacrifici che scompigliano i nostri pensieri, la situazione che si è creata nell’amministrazione albenganese potrebbe sembrare poca cosa, o infastidire  i cittadini, per quel senso di insicurezza che pervade le nostre giornate. Politici che  sembra non  riescano a cogliere la richiesta generale di concretezza e serietà e che non possiedono quel senso di responsabilità che una comunità richiede, quando le cose si fanno difficili per tutti.

Esercizi commerciali che tirano giù le serrande, albenganesi alle prese con la pesantezza del momento e la paura per i propri risparmi, gente che tenta di farcela ad arrivare a fine mese. Tutti, dall’impiegato all’agricoltore, dal commerciante al pensionato, alla casalinga, tutti sono preoccupati per il futuro della propria azienda o famiglia. E cosa combinano a Palazzo?

Una lite perpetua, fin dal primo anno di insediamento. Praticamente su tutto. Dalla Palazzo Oddo all’Ecoalbenga, dalla Pro-Loco, al depuratore, all’acqua. Il segretario generale se ne va e non le manda a dire sul clima avvelenato che vige dentro le mura. L’assessore Ciangherotti che esterna e i suoi colleghi che stizziti tentano il blitz per farlo fuori, il Vice Sindaco Schneck che scappa e libera la sua poltrona, scrivendo un intervento durissimo sulle cattiverie,  che afferma di avere subito e vola in provincia, dirigenti sotto una cappa scura di polemiche, e mille altre situazioni di chiacchiere e polemiche, praticamente su tutto. E poi il leghista Silvio Cangialosi che viene messo sotto accusa dalla Lega e che passa al gruppo misto, Pollio che si agita sempre di più e passa al gruppo misto. I due emigrano nelll’Udc e ora fanno traballare la vecchia maggioranza. Chiedono una verifica o passeranno all’opposizione.

Incontri che si susseguono frenetici, con una Guarnieri che a questo punto è sotto scacco. Tutti la tirano per la giacchetta e lei che aveva iniziato il suo mandato  sotto l’insegna del decisionismo pare destinata a un ruolo che non le si addice, fare la mediatrice, indossare la veste democristiana del paciere. Ruolo che non è fatto su misura per lei. Ruolo che giusto Antonello Tabbò, era in grado di esercitare, con la sua proverbiale moderazione. E in tutto questo bailamme ci mancava proprio la polemica che ha investito il leghista Mauro Aicardi che ha sparato una frase infelice e stupida, ovviamente contestata e censurata da tutti, sulla sua pagina facebook, anche lui che è un ragazzo mite ed educato e sempre silenzioso, pare essere stato contagiato dal clima generale di tensione. Ecco, la situazione è seria, ma gli attori sono comici e dunque la farsa è destinata a proseguire, con buona pace di coloro che hanno voluto voltare pagina, chiudere il capitolo dell’era di centro sinistra, portare  il vento della destra dentro la cosa pubblica.

Quando le cose si fanno difficili la gente chiede serietà e autorevolezza. È auspicabile che il 2012 ci porti un po’ di pace,  ne abbiamo bisogno, oppure che si volti pagina. Meglio, molto meglio per tutti.