[fp] – «Respingiamo con sdegno le false, gratuite ed infamanti accuse che i Consiglieri Melgrati e Villani hanno lanciato con estrema superficialità all’operato dell’Assessorato ad Urbanistica e Lavori Pubblici. L’Assessore Domenico Bogliolo ha già risposto nel merito, dando ampia dimostrazione della totale infondatezza dell’attacco». Così il direttivo del Circolo PD di Alassio si schiera a difesa del collega di partito, al centro di accuse al vetriolo sulla “mancanza di trasparenza” degli atti amministrativi lanciata dai due consiglieri di minoranza Pdl/Lega Marco Melgrati e Luca Villani.

I toni della polemica tra maggioranza e minoranza rimangono ad Alassio quelli tesi ed enfatici della scorsa primavera, con un ritmo battente da campagna elettorale che il responso delle urne  sembra  non avere ancora attenuato ma, al contrario, ulteriormente esacerbato anche per via dei contrasti interni che attraversano trasversalmente i due schieramenti. «Villani, ancora una volta, evidenzia la sua qualità di “burattino” nelle mani di un sempre più vaneggiante Melgrati», conrattacca in una nota il circolo alassino del Partito Democratico: «Melgrati, il “Sigaro Spento”, costruisce grossolane panzane, in modo disordinato e fortemente strumentale. È chiaro, infatti, l’intento intimidatorio di Melgrati che sottovaluta, ancora una volta, i suoi interlocutori; quegli interlocutori che lo hanno “suonato” il 17 Maggio 2011 dandogli una sonora lezione sul “ring elettorale” e che ora non si faranno certo spaventare e non fermeranno la loro lotta al cemento».

«Non saranno certo gli strafalcioni ed i metodi miseri e riprovevoli della “Banda Melgrati” ad intimorirci e a limitare le nostre azioni di difesa del territorio e dell’ambiente, nell’interesse dei cittadini di Alassio. In merito all’atteggiamento del Consigliere Lucchini ed alle “policy” da attuare, abbiamo chiesto al Sindaco Avogadro una verifica urgente in Maggioranza. Nella dialettica politca siamo aperti a discussioni a 360°, la discussione e la critica sono un presupposto fondativo del PD e dei suoi elettori, a patto che muovano da fatti veri e documentati», conclude il direttivo del Partito Democratico.