di Claudio Almanzi – Il mondo dell’arte del comprensorio albenganese è in lutto per la scomparsa di Franco Grassi, 79 anni, deceduto domenica ad Albenga nel suo alloggio in via vecchia Morella. Grassi era molto noto per la sua attività artistica e per aver ricoperto importanti cariche in due delle più attive e prestigiose associazioni culturali del comprensorio ingauno l’Associazione “Amici nell’arte” di Garlenda e l’ Unione Cattolica Artisti Italiani della Diocesi di Albenga- Imperia.

L’artista milanese amava Albenga dove più volte ha esposto le proprie opere. Grassi, che da anni si era trasferito in Liguria, prima a Castelvecchio di Rocca Barbena, uno dei più bei paesi dell’entroterra ligure, poi ad Albenga dove viveva e lavorava, era un raffinato artista. Dopo aver compiuto i suoi studi a Milano presso prestigiose scuole di belle arti, ha partecipato a numerose collettive in Lombardia. La sua profonda conoscenza del disegno lo ha portato a svolgere lavori nel campo della grafica, dall’incisione all’illustrazione, ed anche al fumetto.

“Ultimamente- dice di lui Adalberto Guzzinati, giornalista e critico d’arte- oltre ai disegni a china, si dedicava alla pittura, in particolare al pastello e all’acquarello. Era una grande talento. Ci mancherà molto”. I suoi temi ricorrenti si riferivano alla natura, come simbolo dell’esistenza nei suoi vari aspetti ed alla figura umana. “Negli ultimi anni – dice Augusto Andreini, noto collezionista ed esperto d’arte- Grassi si era dedicato anche alla pittura ad acquerello, ed alle acqueforti, tecniche nelle quali eccelleva”.

Il Presidente del Circolo Amici nell’Arte di Garlenda Carmen Spigno è molto rattristata: “Era un grande amico ed un valente artista- dice la Spigno- Sempre presente a tutte le nostre iniziative. Tutti i nostri soci sono profondamente addolorati per la sua scomparsa. Noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo e di condividerne le gioie, i dolori, le aspettative e la profonda umanità, ci ritroviamo oggi increduli e smarriti. Franco mancherà molto al nostro Circolo, ma, una volta sopito il dolore immediato per la sua scomparsa, ci renderemo ancor più conto del vuoto incolmabile che ci ha lasciato”. Grassi di recente aveva illustrato un libro di liriche dal titolo “La mappa dei miei sogni” e la copertina del volumetto “Se potessi scriverti”, per le edizioni “Delfino Moro” di Albenga.

 Così lo ricorda Delfino, editore e membro del CDA della Fondazione Palazzo Oddo di Albenga: “Entrare nel mondo di Franco Grassi era sempre un grande stimolo. La sua voglia di parlare e dialogare rappresentava una occasione per poter capire le sue tavole, i suoi disegni, la sua arte. Riservato e timido, racchiudeva una profondità d’animo non comune. La sua era arte vera, sollecitava domande, dopo la vista delle sue opere restavano dentro interrogativi e sollecitudini, dubbi, misteri. Proprio quei “Misteri” erano la vena artistica di Grassi: comunicare sensazioni che lasciano in serbo quel qualcosa che non si riesce a percepire fino in fondo. Si trovava nelle sue opere una quasi ossessiva ricerca del migliorare, di tentare nuove strade, un affanno alla ricerca del bello nella natura, nella vita, nell’esistenza cosmica in un profondo tormento estetico. Ci mancherà molto”.

Anche l’amico fraterno Arnaldo Fontana, critico d’arte ed artista molto noto è affranto: “In tutti questi anni di frequentazione ed amicizia- dice Fontana- ho potuto constatare la validità dell’opera di Grassi, in un’ottica diversa da quella che altri hanno avuto e, soprattutto, diversa anche dalle stesse convinzioni dello stesso autore. Il tormento di certa sua simbologia spesso rimane tale, non sta ad indicare nel modo più consono il vero spirito artistico di Grassi che è tutto proteso verso un disegno esatto incisivo formalmente e fortemente grafico, di mimesi del reale. Questa abilità lo distingue e lo accomuna tra coloro che derivano la propria pittura da un sicuro disegno. Si dirà del gusto nella scelta dei soggetti, ma questo non è un dire artistico. Il pretesto di un Quando una sicura mano nel disegno si fa mezzo espressivo dell’animo umano, l’arte vive sicura al di là ed al di sopra delle nostre stesse razionalità del vivere e dell’appartenere quotidiano. È questa la ragione dell’universalità del dire artistico al quale, per il suo verso, così certamente anche Grassi appartiene”.

Grassi lascia la compagna Virginia ed i figli Emanuele ed Eloisa. I funerali si svolgeranno nella Cattedrale di San Michele nei prossimi giorni. Il Corsara partecipa al dolore della famiglia e dei parenti.