di Guglielmo Olivero – I numeri sono impietosi e soltanto un campionato estenuante come quello in corso, con ben diciotto squadre al via, può concedere ancora una speranza per accedere ai playoff.  Altrimenti l’Albenga, dopo la cavalcata vincente della scorsa stagione, non riuscirà a centrare la seconda promozione consecutiva.  Pazienza, nel calcio si insegue un sogno e non sempre si realizza. Quello che conta è crederci, soprattutto quando il vento gira in direzione opposta.

 Premesso che chi scrive sognerebbe per la città una Polisportiva comprensiva di tante discipline con realtà forti e competitive (ma i campanilismi sono duri a morire…) va detto che l’Albenga, con i suoi nuovi dirigenti, sta lavorando bene. Purtroppo la crisi economica impedisce di trovare sponsor importanti, da cercare comunque sempre fuori dalla realtà della zona. Ma le possibilità per tornare, entro pochi anni, a giocare un campionato che conta ci sono tutte, con la speranza, come sottolineano giustamente gli Ultras in un comunicato, che vengano compiuti i lavori al Riva che diventa impraticabile dopo la prima goccia d’acqua. Il settore giovanile poi inizia a dare i suoi frutti ed è da qui che bisogna partire.

Ma per farlo occorre anche dimenticare il passato, i tempi eroici. Quelli erano altri tempi, era un altro calcio, certo più bello di quello di oggi. Ma vivere prigionieri dei tempi andati non aiuta. Occorre, per l’Albenga che verrà, lavorare sulle basi di un calcio che è cambiato, anche se questo non ci piace.