di Guglielmo Olivero – Leggendo questo modesto pezzo, diranno allo scriba: ovvio difende una testata amica, che rispecchia le sue idee. Vero, in minima parte. Si, Il Manifesto è un quotidiano che, tempo permettendo, acquisto in edicola per leggerne soprattutto gli editoriali.  Fa dunque male pensare che presto la testata possa chiudere e limitarsi all’online.  E fa male ancor di più pensando che i mancati contributi a questo quotidiano siano finiti, come ha accertato il Governo, a chi ha soltanto registrato una testata, senza mai pubblicarne un numero.

Ma il modesto scriba, tornando al punto di partenza, avrebbe scritto questo pezzo, con lo stesso tono, se il grido d’aiuto fosse arrivato da un giornale di altro orientamento. Non si scherza su queste cose ed ecco perché va pure censurato con forza l’intervento di Celentano contro la chiusura di Avvenire, il cui direttore è una persona di grandissimo garbo, e Famiglia Cristiana. La possibilità di confrontarsi, anche duramente, è il sale di questa democrazia fragile. Ogni volta che si perde una voce, da qualunque parte essa venga, muore un pezzettino di noi. Ecco perchè adesso è giusto salvare Il Manifesto e aiutarlo con tutti i mezzi possibili. Con un aiuto che deve arrivare soprattutto da chi la pensa in maniera opposta.

* Willypedia, la rubrica Corsara di Guglielmo Olivero