di Guglielmo Olivero – Non vedevo da tempo, sul treno regionale della mattina, un’amica che lavora vicino a Genova. Pensavo stesse male o fosse stata trasferita in una zona più vicina a casa. Niente di tutto questo, al mattino parte con il treno prima, per evitare problemi: “Purtroppo – mi ha detto – troppi rischi prendere il treno delle sette. Spesso arriva in ritardo ed io mi sento pure rimproverare in ufficio”. Morale della favola, parte un’ora prima per evitare guai.

È soltanto un esempio di come funziona la nostra ferrovia, soprattutto a livello regionale. Se hai un appuntamento urgente alle sei del pomeriggio ad Albenga, meglio partire alle due da Savona, non si sa mai…. Questo cronico disservizio si aggiunge ad altri, dai treni sempre più sporchi (del resto sono stati lasciati a casa tanti dipendenti delle pulizie) ai cessi che sono da bollino rosso. Senza dimenticare l’arroganza dei controllori, pronti ad assaltare il primo vecchietto che si dimentica di obliterare.

Invece di investire sul potenziamento delle rete regionale, che coinvolge tantissime persone, stiamo buttando via soldi sull’altavelocità che coinvolge un centinaio di persone in un mese. Ma siccome a brevettare i giocattolini della Freccia Rossa sono stati Cordero e i fratellini delle scarpe Tod’s, tutto è stato dipinto come un modello dai media sempre ruffiani e compiacenti con il potere. Pazienza se sul treno delle sei del mattino si sta in piedi e senza riscaldamento. Sono prezzi da pagare all’alta velocità che fa divertire un paio di miliardari prezzolati.

* Willypedia, la rubrica Corsara di Guglielmo Olivero