di Guglielmo Olivero – Chissà come si comporterebbe oggi il professor Piero Taramasso, scomparso venerdi scorso a Savona. Per decenni è stato preside dell’Istituto Leon Pancaldo oltre ad essere un valente consigliere del comune, dove non lesinava criticare coloro che non erano puntuali e precisi nel loro lavoro. Era noto per la sua serietà, il suo rigore, soprattutto verso gli studenti. Al mattino, quando suonava la prima campanella, si metteva all’ingresso e rispediva a casa, con tanto di nota, chi entrava in aula in ritardo, anche per un treno non arrivato in orario. Era inflessibile, non ammetteva scuse, ed insegnava ad essere uomini.

Il senso del dovere, prima di tutto, prima di ogni cosa. Taramasso è andato in pensione (per sua fortuna e per nostra disgrazia) quando è iniziata a formarsi la classe dei Bamboccioni, ormai maggioritaria nel nostro Paese. I Bamboccioni alle Vongole che sanno tutto delle ragazze “leggere” del Grande Fratello ma nulla del mondo che li circonda, per i quali provano un totale disinteresse.  Quelli che, spesso, ci marciano con la disoccupazione, recitando il ruolo di fancazzisti. Quelli che quando, per loro disgrazia, trovano un’occupazione  si premurano di dire: “Ma mica dobbiamo lavorare anche sabato e domenica, fare i doppi turni?”, oppure “Ma mica posso andare a lavorare a cento chilometri da casa, e farmi duecento chilometri di treno al giorno”.

Ecco, questo si sente spesso dire dai Bamboccioni alle Vongole che vorrebbero trovare il lavoro sotto casa e pure ben retribuito. Fanno storie a spostarsi, per lavoro. Ma non hanno paura di compiere un lungo tragitto al sabato sera per andare in discoteca e darsi allo sballo totale.

 * Willypediarubrica Corsara di Guglielmo Olivero