Antonio Rolandi Ricci agli Studi liguri

di Claudio Almanzi – Prosegue la annuale serie di conferenze dedicate ad un determinato periodo storico, organizzata dalla sezione albenganese dell’Istituto Internazionale degli Studi Liguri, presieduto dall’avvocato Cosimo Costa. Ospite del ciclo di conferenze “Il Settecento in Liguria” sarà domani pomeriggio (alle ore 16 e 30, nella prestigiosa cornice di Palazzo Peloso Cepolla nel Centro Storico di Albenga) il professor Antonio Rolandi Ricci che terrà una conferenza dal titolo: “Maragliano e maraglianeschi nella Diocesi di Albenga : note di aggiornamento”.

“Con questo intervento – ci ha detto Josepha Costa Restagno, dell’ IISL- si passa dagli ambiti socio economici, storici ed ecclesiastici, che avevano caratterizzato le precedenti lezioni, a quello prettamente artistico , che verrà centrato sulla figura del Maragliano, uno dei nomi più prestigiosi della scultura ligure di argomento sacro. Ne parlerà Antonio Rolandi Ricci, un giovane studioso albenganese, che da alcuni anni approfondisce le ricerche di opere ancora sconosciute di Anton Maria Maragliano”.

Lo studioso ci ha già anticipato alcune tematiche che verranno affrontate nel suo intervento: “ Quella di Anton Maria Maragliano – dice Rolandi Ricci- fu personalità di straordinario livello che esercitò un ruolo centrale nel panorama artistico genovese, tra la fine del XVII secolo e la prima metà del secolo successivo. Deprezzata dalla critica per vari secoli, a partire dalla prima meta del Novecento la sua figura è stata ed è tuttora oggetto di una straordinaria rivalutazione. L’ intervento cercherà di spiegare come il rapporto dell’artista con la diocesi di Albenga sia stato tutt’altro che occasionale e saranno proposte le più innovative linee critiche alla luce delle acquisizioni di opere maraglianesche”.

 Altro obiettivo dell’intervento dello studioso sarà anche quello di dare sintetico conto dell’affascinante tema dei maraglianeschi, cioè gli allievi diretti di Anton Maria, membri della sua fiorente bottega e poi emancipatisi dal Maestro e di quegli artisti che, pur non lavorando a contatto diretto con Maragliano, hanno sensibilmente “risentito” del suo grande genio creativo.