di Alfredo Sgarlato (la Trilogia di Kieslowski: martedì 13 marzo dalle ore 0,55, Raimovie) – Ormai la figura del regista filosofo, quello che mostra coi suoi film una visione del mondo, è praticamente scomparsa. Uno degli ultimi rappresentanti è stato Krzyzstof Kieslowski (1941-1996) e la trilogia dedicata ai colori che simboleggiano i valori della modernità è il suo lavoro di maggior notorietà.

In “Film blu”, quello più apprezzato dal pubblico, una donna perde il marito, famoso compositore, in un incidente. Sceglie allora di essere totalmente libera. Ma la libertà vuol dire rinunciare ad ogni affetto e interesse. Ne vale la pena? In “Film bianco”, quello più riuscito e meno compreso, un uomo e una donna si sono amati, si sono lasciati per le troppe differenze tra loro e ora cercano di farsi del male in ogni modo: ora sono diventati uguali. In “Film rosso”, un po’ troppo estetizzante, una modella dopo un incidente conosce un anziano magistrato in pensione, ne è affascinata finché non scopre che lui spia ossessivamente gli altri. Perché lo fa? Lei saprà cambiarlo?

Sembrano storie molto pessimiste. Invece non è così, Kieslowski ribalta sempre i punti di vista, mostra una grande partecipazione emotiva e nessun giudizio morale verso i personaggi, e nel secondo episodio sfodera un insospettabile ironia. Si direbbe che il regista voglia affrontare i valori per negarli, come nel precedente “Decalogo”. Ma non è così, per Kieslowski il cinema è la partenza per un viaggio nell’animo umano. In questi tre film Kieslowski utilizza al meglio tre splendide attrici francesi, Juliette Binoche, Julie Delpy e Irene Jacob. Sembrava che dovessero tutt’e tre sfondare ma solo la prima lo ha fatto veramente.

* Il film della settimana in tv – rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato