di Claudio Almanzi – È stato presentato nella stupenda cornice dell’Antica Osteria dei Leoni, nel centro storico di Albenga, l’ultimo romanzo della scrittrice genovese Dominique Roland: si tratta del libro “Ritorno alla Gatta” edito da Cappello. A presentare il volume e la scrittrice è stata la professoressa Daniela Aicardi, in occasione di una cena-incontro appositamente organizzata dalla locale sezione ingauna della FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti professioni Affari). Il romanzo di Dominique Roland (che è lo pseudonimo di Nice Piana), è una raccolta di ritratti, ricordi ed eventi rilevanti per la vita della protagonista. Si tratta dell’ultima opera della scrittrice loanese che oltre a cimentarsi in letteratura è soprattutto una pittrice di valore (figurativa, con alle spalle numerose importanti personali e collettive), ex insegnante di Lingue nelle scuole superiori, genovese di nascita, educazione piemontese, oggi vera rivierasca seppure d’adozione (abita infatti da molti anni proprio a Loano).

“Il romanzo – dice nella puntuale prefazione Maria Scarfì Cirone- si basa su di una serie di atmosfere che riaffiorano sul filo della memoria. Fra tutti si impone la figura della nonna Majen. Nella pienezza della maturità Dominique Roland compone in queste sue pagine il ritratto più autentico del personaggio femminile che le sta più a cuore e che forse rappresenta se stessa”. Nel corso della presentazione la professoressa Aicardi ha elogiato soprattutto lo stile piano dell’autrice: “Leggere queste pagine così belle che compongono il romanzo- ha detto la Aicardi- è stato come ritrovarmi seduta, accanto all’autrice, ad un tavolino di un bel localino per fare le classiche due chiacchiere. Poi il racconto si trasforma in confessione di vita. La gatta è il nome della bella villa della protagonista davanti alla quale trionfa un grande cedro del Libano. È il luogo da cui parte la storia e dove si conclude, ecco perché nel titolo si parla ritorno. Tutti i personaggi ruotano intorno a questa maestosa casa”.

A descrivere la cornice nella quale si muove la narrazione è stata, nel corso della serata, la stessa autrice: “Si parla di una famiglia benestante – ha detto la Roland – nella quale agiscono persone dal carattere spiccato e altre più sfumate. Gli avvenimenti narrati hanno inizio con la descrizione dell’infanzia, della casa, dei rumori, dei silenzi e dei colori, il tutto percepito con gli occhi di una bambina”. Un volume dunque molto interessante e di semplice lettura:

“Il romanzo – ha concluso la Aicardi- mi è piaciuto molto, anche perché mi sono ritrovata in molte delle situazioni narrate ed ho rivissuto alcuni momenti della mia infanzia e dell’adolescenza. Le parole dell’autrice hanno dato vita ai miei pensieri. Infine vorrei ancora dedicare qualche attimo allo stile: i vocaboli usati da Nice Piana evidenziano una ricerca, una scelta precisa dovuta alla necessità di esprimere con intensità emotiva il flusso della vita che va dalla grazia e dalle monellate infantili ai problemi più gravi dell’esistenza. Nice ci coinvolge nel suo racconto e non si riesce a smettere di leggere il romanzo fino alla fine, perché si entra davvero in quel suo mondo e si desidera ovviamente sapere cosa accadrà, come andrà a finire”.