di Mary Caridi – A bocce ferme Panfilo Greghini ricostrusice la brutta avventura, vissuta un paio di sere fa ad Albenga. “Mentre qualcuno vive nelle favole affermando che Albenga è una città sicura, l’atra notte verso le 23 un gruppo di extracomunitari (una dozzina) circonda 2 albenganesi e li manda in ospedale”. Inizia così lo sfogo di Panfilo, conosciuto proprio per essersi sempre battuto nella Lega sui problemi della sicurezza e ora, con questa denuncia, critico proprio su questa tematica, tanto sbandierata in campagna elettorale dal suo sindaco leghista Rosy Guarnieri.

Prosegue il racconto della serata: “Ho visto un marocchino rubare la mia bicicletta, ho cercato solo di  recuperarla, cosi, dopo un inseguimente che partiva da portamulino fino alla croce bianca, abbiamo rivisto il marocchino che girava sfrecciando sulla mia bici. Gli ho detto che era mia e che ovviamente la rivolevo e a  quel punto – continua Panfilo – lui ha cominciato a urlare in lingua araba e dopo solo un minuto ci siamo visti circondati da una dozzina di extracomunitari.  Abbiamo cercato di scappare, però il mio amico è stato subito buttato a terra dal suo motorino e preso a calci e pugni.   Mi sono fermato e mi hanno subito aggredito a pugni e calcio, rompendomi subito gli occhiali”.

La situazione si è surriscaldata: “Dopo un paio di minuti sono arrivati altri 3/4 extracomuniari, loro hanno  cercato di calmare i loro connazionali, che dopo pochi secondi si sono fermati anche se uno di loro continuava a tirarmi pugni. Io invece di reagire ho cercato di tenerlo a distanza dicendo ad alta voce: calma calma. Poi ho fatto segno che stavano arrivando i carabinieri e forse anche per questo sono scappati, però prima hanno spaccato il motorino del mio amico facendo qualche centinaio di euro di danni, oltre ai 260 euro dei miei occhiali da vista”.

“Ho vissuto una situazione che non auguro a nessuno – si sfoga l’albenganese – perché essere circondati da un gruppo di extracomunitari che ti vogliono picchiare è stato davvero terribile e vedere il proprio amico a terra mentre viene preso a calci e pugni da loro mi ha sconvolto”. Proseguendo nel descrivere gli avvenimenti dice: “subito dopo sono arrivate le forze dell’ordine, ma la cosa che mi fa davvero incazzare è sapere  che la maggior parte di questi extracomunitari sono gia segnalati, processati e scarcerati, per reati che vanno dallo spaccio alla rissa. Sono clandestini e senza fissa dimora, senza lavoro, insomma sono ‘bombe’ che possono  esplodere da un momento all’altro, fino a quando magari poi ci scappa un morto, le vittime  potevamo essere noi quella sera”.

Le conseguenze preoccupano Panfilo: “due di loro mi hanno detto,  mentre mi tiravano pugni e calc,  che mi conoscono e mi verranno a cercare. Non posso nascondere che un po di paura c’è lo, anche perchè quando torno stanco dal lavoro, vado sempre a bermi una coca cola al bar di u amico per rilassarmi un po, però entrando per portamulino incontro sempre una decina di extracomunitari. Mi chiedo se a ‘casa mia’ devo aver paura di camminare, per le vie del centro storico, mi sembra di essere io lo straniero. Anno dopo anno la sicurezza ad Albenga peggiora sempre di più, mentre aumentano gli spacciatori che prendono ogni via e piazza del centro storico come luogo di lavoro per vendere la loro merda”, conclude amaramente infuriato Panfilo Greghini.