Il Corsara riceve e pubblica copia della lettera con richiesta di chiarimenti sul “Bando per la fornitura di servizi a carattere turistico – promozione culturale” relativo a Palazzo Oddo, inviata dalla sig.ra Francesca Giraldi al Presidente della Fondazione Gian Maria Oddi Paolo Torrengo e al Consigliere delegato alla Cultura del Comune di Albenga Bruno Robello De Filippis.

LETTERE – Gentili Presidente della Fondazione Oddi, sig. Paolo Torrengo, e consigliere delegato alla cultura del Comune di Albenga, avv. Bruno Robello De Filippis, formulo la presente in merito al “Bando per la fornitura di servizi a carattere turistico – promozione culturale” pubblicato in data 20 marzo e con scadenza 13 aprile prorogata fino al 20 aprile.

Sono a richiederVi cortesemente alcune spiegazioni a riguardo della scelta fatta di limitare il bando alle cooperative sociali di tipo B. Tale scelta, del tutto legittima in quanto di vostra competenza, potrebbe però rivelarsi erronea dal punto di vista della qualità del servizio. Tali cooperative infatti, benché possano per legge svolgere molteplici servizi, hanno come primo scopo il reinserimento di persone svantaggiate all’interno dell’ambito lavorativo (legge 381 dell’8 novembre 1991), quindi potrebbero non avere all’interno dell’organico (costituito per almeno il 30% da individui svantaggiati) persone con un alto profilo professionale idoneo a svolgere servizi a carattere turistico, ma soprattutto di promozione culturale. Ciò potrebbe andare a discapito del polo culturale albenganese. Infatti le innumerevoli iniziative che fanno capo alla Fondazione Oddi, prima fra tutte la mostra permanente “Magiche Trasparenze”, richiedono personale qualificato per il servizio di promozione culturale, che possa essere il più esaustivo e preparato possibile.

Purtroppo, ho notato con rammarico che i parametri per giudicare la competenza tecnica delle cooperative partecipanti, si limitano a caratteristiche meramente economico-fiscali: “Capacità tecnica come previsto dall’art. 42 del D. Lgs. 163/06 attestata da: svolgimento di servizi a carattere turistico – promozionale e culturale prestati nell’arco degli esercizi finanziari 2008-2009-2010, di cui almeno uno, in ciascun anno, d’importo almeno pari all’importo annuo presunto dei servizi oggetto dell’appalto.”, ma non identificano alcun parametro professionale. Per potenziare un polo culturale già ben avviato come quello della Fondazione Oddi, occorre che la cooperativa sia in grado di offrire figure professionali capaci di relazionarsi con un vasto pubblico, composto da avventori curiosi, dilettanti, appassionati o tecnici del settore italiani o stranieri.

Ma all’interno del bando non si presta attenzione a tali criteri.

Sarebbe opportuno che la cooperativa abbia all’attivo del proprio organico almeno dei laureati presso corsi di laurea attinenti al settore dei beni culturali (quadriennale in Lettere con indirizzo archeologico o una laurea specialistica o magistrale attinente ai beni culturali, LM2 o LM89, o quantomeno una laurea triennale in Conservazione o Scienze dei Beni Culturali), oltre che personale in grado di parlare più di una lingua, in modo da poter fare accoglienza anche ad un pubblico composto da stranieri. Inoltre, visto che già svolgete presso la mostra permanente alcuni laboratori didattici, pregevole iniziativa che avvicina gli alunni, in particolare, e gli studenti, più in generale, alla scoperta e alla comprensione del patrimonio culturale tramite l’esperienza diretta e pratica, sarebbe stato opportuno richiedere personale con comprovata esperienza nel gestire e nell’elaborare attività didattiche, magari richiedendo di allegare anche i precedenti progetti portati a termine dalla cooperativa nell’ambito di passate esperienze lavorative e collaborazioni. Nel bando non viene nemmeno richiesta una comprovata esperienze di biglietteria, che costituirebbe la competenza minima di cui essere in possesso.

Ovviamente più si mira ad elevare il livello culturale delle iniziative promosse dalla Fondazione Oddi, maggiore dovrebbero essere i criteri di cernita finalizzati a garantirsi la prestazione del miglior servizio possibile. Quindi si potrebbero chiedere esperienza in allestimento e cura di mostre o in catalogazione e classificazione dei reperti.

Né può essere contestato che in precedenza scelte analoghe fossero state fatte; infatti se tale posizione poteva essere considerata adeguata in un contesto di iniziale lancio del polo museale, oggi, per i risultati raggiunti e per quelli che legittimamente dovrebbero essere traguardati, appare assolutamente inappropriata.

Una scelta che tra l’altro mortifica la qualità, la cultura e lo studio.

Vorrei conoscere pertanto le motivazioni che vi hanno spinto a compiere tale scelta, che pare non puntare al meglio possibile, ma al minimo di legge, privilegiando la possibilità di qualche sgravio fiscale rispetto all’opportunità di elevare veramente Albenga, rendendola un centro turistico culturale di qualità, come più volte affermato e ribadito dall’Amministrazione Comunale.

Confido in una vostra gentile e puntuale risposta che chiarisca i miei numerosi dubbi e remore sulla questione. Resto in attesa e colgo l’occasione per porgerVi cordiali saluti.

* Francesca Giraldi