[fp] – Dopo il vertice dei giorni scorsi in Prefettura, alimentato anche da recenti e quotidiani fatti di microcriminalità e di cronaca, continua a tenere banco ad Albenga la questione sicurezza. Fra le polemiche, accesa quella intorno all’opportunità di dotare la polizia municipale – queste sarebbero le intenzioni del sindaco e dell’amministrazione Guarnieri – di equipaggiamento antisommossa.

Tra i contrari, i militanti del PRC. «La sicurezza albenganese è ormai la chimera dei nostri tempi. Di giorno in giorno assistiamo ad una pericolosa politica xenofoba e razzista: dopo le recenti dichiarazioni di alcuni consiglieri e assessori di maggioranza, ora si passa ai fatti», sostiene la neo-segretaria del circolo di Rifondazione Comunista di Albenga Veronica Chiapperini. «Dotare gli agenti di polizia municipale di tenute antisommossa, sequestrare bottiglie di birra, incutere paura nella cittadinanza attraverso l’odio razziale, richiamano alla memoria i tempi più bui del nostro paese. Le problematiche che andrebbero approfondite in modo adeguato, con equilibrio e serietà, vengono così strumentalizzate dall’attuale giunta per raggiungere altri scopi, forse con la volontà di provocare o di nascondere il fallimento delle politiche sociali che, talvolta, può sfociare in situazioni d’indigenza e degrado che si ripercuote irrimediabilmente sulla sicurezza cittadina».

«Il mondo sta cambiando pelle, i recenti dati del censimento ISTAT, ci pongono una riflessione», prosegue la segretaria di Rifondazione: «la popolazione degli immigrati è almeno triplicata rispetto a dieci anni fa, a oggi gli immigrati rappresentano oltre il 6% della cittadinanza. Non è reprimendo che Albenga riuscirà a sbarazzarsi degli isolati casi di microcriminalità, peraltro in calo rispetto al 2011. Inoltre, alimentando il terrore, a rimetterci, oltre agli stessi extracomunitari, vi sono anche le attività commerciali soprattutto del centro storico che rischiano ingenti perdite economiche, registrando un minor flusso di persone specialmente nelle ore serali».

«Chiediamo al sindaco Guarnieri di investire i fondi pubblici in attività di integrazione, chiave di volta di ogni intervento sulla sicurezza, invece che in inutili e dannosi caschi antisommossa e giubbotti antiproiettile che non faranno altro che aumentare la tensione tra i cittadini e gli immigrati. Sarebbe opportuno – conclude Veronica Chiapperini – iniziare a considerare seriamente la multietnicità di Albenga come un valore aggiunto e non l’oggetto di provvedimenti miopi dannosi per la città».