di Alfredo Sgarlato – Time Machine è un progetto musicale nato dall’incontro di tre personalità eclettiche: Loredana D’Anghera, cantante spezzina con formazione sia classica che jazz, Massimiliano Damerini, pianista e compositore genovese e Vittorio Caratozzolo, musicologo nato Genova ma oggi residente a Trento.

L’idea iniziale è quella di un percorso musicale che unisca le due anime stilistiche della D’Anghera. Damerini compone allora per lei una serie di brani “alla maniera di…” che raccontano una storia d’amore finita male, com’è tipico della musica, in un medley che cita sia i classici, Monteverdi/Ariosto, Mozart/Da Ponte, Berio/Sanguineti, Mahler/Nietzsche, che il pop d’autore, Piazzolla, Jobim, Mina, la canzone hollywoodiana. Per la riuscita finale è indispensabile il lavoro di Caratozzolo, autore di molti saggi letterari su Buzzati, Eca de Queiroz ed altri, che scrive i testi in italiano, inglese, francese, russo, spagnolo, portoghese e tedesco.

Il pubblico ingauno ha potuto ammirare il duo lunedì scorso alla sala San Carlo di Albenga; pubblico purtroppo poco folto, forse orario e condizioni atmosferiche non erano propizie. Il grande talento pianistico di Damerini era già noto ai musicomani ingauni, ora abbiamo scoperto la bravura di Loredana D’Angherio, che canta con bella voce scura (e in sette lingue!) e padroneggia perfettamente i vari stili proposti.

La suite di brani cambia continuamente atmosfera e stile, il nome Time Machine è davvero azzeccato, la musica ci fa viaggiare nel tempo e nello spazio, il tutto condito col doveroso filo di humour che necessita un’operazione di questo tipo. Applausi convinti, grazie anche alla presenza dietro il mixer di Alessandro Mazzitelli che ha vinto la pessima acustica della sala San Carlo ben nota ai frequentatori.

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