[fp] – “I miei dubbi sono rimasti i medesimi, se non aumentati a seguito del contributo del sig. Genesio”. La sig.ra Francesca Giraldi – in replica ad alcune precisazioni di Aldo Genesio, presidente della Cooperativa Arcadia di Ceriale vincitrice della gara per la gestione di alcuni servizi all’interno di Palazzo Oddo – non avendo ancora ricevuto alcuna risposta alla precedente lettera dai responsabili degli enti competenti, torna a chiedere chiarimenti al Presidente della Fondazione Gian Maria Oddi Paolo Torrengo e al Consigliere delegato alle Società Partecipate del Comune di Albenga Alessandro Geddo in merito ai criteri selettivi adottati nel “Bando per la fornitura di servizi a carattere turistico – promozione culturale”.

LETTERE – Egregio sig. Genesio, nella mia lettera non ho mai espresso giudizi negativi riferiti a Lei o alla cooperativa Arcadia che Lei rappresenta, infatti non vi ho nemmeno nominati. Pertanto non comprendo il motivo che l’abbia spinta a scrivere un intervento dai toni così stizzosi. Inoltre, ad oggi, non è stato ancora pubblicato l’esito del bando sul sito del Comune, è quindi evidente che il giorno 27 aprile, ovvero quando ho scritto e chiesto la pubblicazione della lettera, non potevo essere a conoscenza che proprio la cooperativa da Lei rappresentata avesse vinto il bando e tale evidenza esclude categoricamente che io mi stessi riferendo in particolare a Voi.

Ad essere onesti inoltre, anche se indirettamente e senza citarvi per nome, all’interno della mia dissertazione ho anche speso parole positive nei riguardi dei vostri operatori, lodando la “pregevole iniziativa” dei laboratori didattici.

Nella mia lettera chiedo spiegazioni in merito ai criteri in base ai quali è stato stilato il bando, non in merito alla preparazione del vostro personale, muovendo specifiche considerazioni e suggerimenti che esulano totalmente dal contenuto della Sua risposta.

Tutt’altro che superficialmente chiedo mi vengano esposti i motivi per i quali il bando sia stato limitato alle cooperative sociali di tipo B e non sia stato permesso ad altre tipologie di cooperative di prenderne parte (es. cooperative di lavoro o di servizio). È evidente che le mie osservazioni non siano volte a discriminare le cooperative sociali, ma abbiano come intento il non renderle le esclusive candidate, esistendone altre che si occupano ugualmente, o esclusivamente, di cultura, ma non registrate all’Albo regionale delle Cooperative Sociali, sezione B secondo la Legge 381/91.

Ribadisco che per assicurarsi il miglior servizio possibile si debba essere selettivi e che quindi i criteri per giudicare la competenza tecnica debbano essere altri rispetto a quelli richiesti dal bando e da me già riportati nel precedente intervento. Ho elencato una serie di orientamenti che sono contenuti nella maggior parte dei testi, banditi sull’intero territorio nazionale, e finalizzati alla selezione per svolgere servizi di promozione turistica e culturale. Se i suoi dipendenti rispondono a tali parametri e inoltre si aggiornano continuamente tramite corsi specifici (tenuti da quale Ente? Con rilascio di quale certificazione? Che abilitano a cosa?) buon per loro e per Voi, motivo in più perché Lei mi appoggi nella proposta di essere più ferrei nei criteri che valutino la competenza professionale.

Inoltre ci terrei a chiarire che è ben lungi da me il pregiudizio che la professionalità di una persona sia dipendente dalla sua situazione sociale, come Lei ha fatto intendere distorcendo il contenuto del mio intervento. Come ho spiegato per l’intero contributo precedente e per parte di questo, reputo che la professionalità sia imprescindibile dalla preparazione.

Per quanto riguarda il suo suggerimento di potenziare la visibilità mediatica è ovviamente condivisibile, ma non di certo l’unico accorgimento da assumere. Si potrebbe infatti, anche aumentare l’apertura serale di Palazzo Oddo nel periodo estivo, magari fino alle 22.

Colgo l’occasione per porgerle cordialità e per rinnovare l’invito al sig. Paolo Torrengo, in qualità di Presidente della Fondazione Oddi e responsabile del procedimento contenuto nel bando, e al Consigliere con delega alle società partecipate, sig. Alessandro Geddo (suggerito come più idoneo a rispondermi dal Consigliere Bruno Robello De Filippis, a cui mi ero rivolta primariamente) a chiarire le motivazioni che hanno condotto a limitare la possibilità d’accesso alle sole cooperative sociali di tipo B e inoltre a non specificare i requisiti professionali, salvo quelli già evidenziati precedentemente (“Capacità tecnica come previsto dall’art. 42 del D. Lgs. 163/06 attestata da: svolgimento di servizi a carattere turistico – promozionale e culturale prestati nell’arco degli esercizi finanziari 2008-2009-2010, di cui almeno uno, in ciascun anno, d’importo almeno pari all’importo annuo presunto dei servizi oggetto dell’appalto.”), infatti i miei dubbi sono rimasti i medesimi, se non aumentati a seguito del contributo del sig. Genesio.

* Francesca Giraldi