Caso Sibelli, Melgrati all’attacco di Avogadro: dimissioni del sindaco e della Giunta

(fp) – «Ormai, dopo lo scoppio di questa vicenda, Avogadro è all’angolo come un pugile suonato che aspetta di essere “contato”, Lui che aveva impostato la sua infamante campagna elettorale sulla diffamazione altrui, mia in particolare, sul rispetto delle Regole, sulla trasparenza amministrativa, sul ritorno alla legalità; lui che aveva fatto dare in estremis le dimissioni a un suo candidato perché condannato (in primo grado) per una questione collegata alla Sua professione; cose che succedono a chi lavora». È quanto sostiene l’ex sindaco alassino e consigliere di minoranza Marco Melgrati, rinfocolando la polemica di queste ultime ore seguita all’indagine per corruzione e reati amministrativi che ha travolto il vicesindaco Luigi Sibelli, dimessosi dopo aver ricevuto ieri l’avviso di garanzia da parte della procura della Repubblica di Savona.

Contrariamente a quanto sostenuto dal sindaco Avogadro, dimissioni solo “tattiche”, attacca Melgrati: «il fatto che Sibelli abbia dato le dimissioni da Vicesindaco, con questo tipo di accuse, tutte da provare, non è un atto di umiltà o di buona amministrazione…lo ha fatto per non rischiare l’arresto, per la eventuale possibilità di reiterazione del reato, se non mi inganna la prassi consolidata. Aspettiamo anche la sospensione da Consigliere della signora Patrizia Boscione, coinvolta anch’essa nella Parentopoli Alassina, come da me da tempo denunciato in ogni sede, in attesa di chiarimenti della Magistratura inquirente».

L’ex sindaco alassino respinge le accuse di incoerenza mossegli da Avogadro, il quale ha ricordato la lunga teoria di processi nella quale è stato coinvolto senza mai dimettersi dalle sue cariche amministrative: «per distrarre l’attenzione dalla gravità del momento, attacca me… cosa c’entro io? Forse popolo i suoi sogni con incubi notturni, forse si sente in colpa per le falsità e le cattiverie che mi ha rovesciato addosso, o forse pensa di essere furbo a spostare l’attenzione…ma i cittadini sono attenti, una volta li puoi ingannare, la seconda non te la perdonano. E non perde occasione di attaccare me, che sono stato sempre assolto, mai condannato nemmeno in secondo grado di giudizio, e rinviato a giudizio per questioni connesse con la pubblica amministrazione al massimo per abuso d’ufficio…e non ho mai pensato a dare le dimissioni perché, come hanno dimostrato i Giudici, sono sempre risultato innocente ed estraneo ai fatti o non ho commesso i fatti stessi, perché ero sereno, sicuro di aver sempre operato in tutta onestà e per il bene della Città».

«Attendiamo di sapere a chi verranno date le deleghe e la nomina da vicesindaco», conclude Melgrati invocando la precoce fine dell'”era Avogadro”: «il buon gusto, per chi ha detto che non era nemmeno sfiorato dal sospetto, e in campagna elettorale ha sbandierato una presunta verginità, il rispetto delle regole, il ritorno alla legalità, consiglierebbe una sola cosa, dimissioni, per il Sindaco e per tutta questa amministrazione».