Albenga: gli Studi Liguri ricordano Milly Leale Anfossi

di Claudio Almanzi – Ultimo appuntamento questo pomeriggio (alle ore 16 a palazzo Peloso Cepolla) dove si terrà una breve conferenza su Milly Leale Anfossi, cui farà seguito l’illustrazione, da parte del dottor Andrea De Pascale, del materiale scavato nelle grotte della Val Pennavaira ed esposto in due sale del Museo permanente dell’Istituto Internazionale degli Studi Liguri, guidato dall’avvocato Cosimo Costa. “Con queste tre interessanti conferenze- ci ha detto Josepha Costa Restagno, dell’ IISL – abbiamo voluto ricordare l’illustre figura di Milly Leale Anfossi, che contribuì allo sviluppo degli studi protostorici liguri e mettere in luce il prezioso materiale esistente relativo al periodo preistorico nella Valle Pennavaire. A curare il ciclo di conferenze e coordinare i lavori è stato il dottor Andrea De Pascale, Conservatore del Museo Archeologico del Finale”.

“Ricerche, ipotesi e studi di Milly Leale Anfossi- Alla scoperta della Preistoria nella Valle Pennavaire” è il titolo di questi tre appuntamenti:“ Si è trattato – dice il dottor De Pascale- di una serie di interventi che traggono spunto dalle scoperte fatte da Milly Leale Anfossi, a partire dal 1950”. Avvicinatasi quasi casualmente alla Preistoria, Milly Leali Anfossi scoprì numerosi depositi con livelli Paleolitici, Neolitici e dell’Età del Bronzo all’interno di numerose grotte e ripari fra cui l’Arma di Nasino, l’ Arma del Cupà, l’ Arma dello Stefanin, l’ Arma Crosa e Camere nella Val Pennavaira.

“Si tratta di importanti scoperte- cocnlude De Pascale- in un’ area compresa fra le Province di Cuneo, Savona e Imperia. Oltre a finanziare spesso in prima persona le ricerche, la studiosa avviò, prima in Liguria, un progetto multidisciplinare di studio con più specialisti e ricorse ai sistemi di datazione radiocarbonica che prendevano allora le prime mosse. Grazie allo studio dell’archivio personale di Milly Leale Anfossi ed anche ad alcuni documenti conservati in quello di Virginia “Ginetta” Chiappella, attraverso lettere, manoscritti, diari di scavo, disegni e fotografie, si è potuto ricostruire l’attività di questa innovativa ricercatrice”. L’attività di Milly Leale Anfossi ha permesso l’avvio di successive ricerche ad opera di altri studiosi.