di Alfredo Sgarlato – (Il Casanova di Federico Fellini, venerdì 25 maggio ore 23,15 LA7D) – Secondo il critico musicale Alberto Mattioli Fellini fu con Verdi e Leopardi tra i pochissimi a raccontare gli italiani come sono e non come vorrebbero essere. Con Casanova sceglie di rappresentare un italiano che ai suoi tempi fu più conosciuto all’estero che in patria e complessato dall’essere apprezzato non per l’intelligenza e il talento (Giacomo Casanova fu grande scrittore e uomo eruditissimo) ma per un’altra sua dote.
Non quella di seduttore ma proprio quella di stallone: Fellini ritrae un ginnasta del sesso, che non resiste di fronte a nessuna donna, ma le insegue tutte, in una tipologia carnevalesca, come si confà al maestro riminese. La suora, la gigantessa, l’attrice gobba, la nobile, la modella del pittore, fino alla bambola meccanica, l’unica che forse ricambia il suo ardore.
Si è detto che Fellini era misogino. Può essere: Fellini rimase per tutta la vita un ragazzo di provincia, per lui la Donna è il Mistero, che va scoperto, esplorato, ma non si può capire fino in fondo (e infatti “La città delle donne” è il suo film peggiore). Casanova è l’alter ego di Fellini? Chissà. Federico diceva di odiare il personaggio e pare che proprio per questo motivo avesse scelto come interprete Donald Sutherland (magistralmente doppiato da Gigi Proietti), che gli era antipatico. “Il Casanova di Federico Fellini”(1976) è il suo ultimo capolavoro, eppure è un film sottostimato.
Barocco, delirante, sontuoso, totalmente frutto della sua fantasia (Fellini non è Kubrick o Visconti che fanno ricostruzioni d’epoca maniacali), ricco di personaggi genialmente inventati: la ragazza ingenua malata, la bambina prodigio che confuta Sant’Agostino, l’effeminato Duca che si traveste da mantide religiosa. Pieno di humour eppure dominato da un ineluttabile senso di morte. Il tutto incalzato da una delle più belle colonne sonore scritte da Nino Rota.
* Il film della settimana in tv – rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato