Percfest: serata autunnale ma tre fuoriclasse dei tamburi scaldano Laigueglia (con fotogallery)

di Alfredo Sgarlato – In una fredda serata autunnale tre fuoriclasse dei tamburi scaldano i numerosi spettatori accorsi in Piazza Marconi a Laigueglia. Dopo la prima eliminatoria del concorso dei giovani si comincia col Lunar Duo, Lorenzo Tucci e Luca Mannutza. I due praticano, l’improvvisazione totale, il primo brano eseguito non ha ancora un titolo e Tucci invita il pubblico a dargli quello che preferisce. Non c’è contrabbasso, ma i due sono macchine ritmiche e armoniche impressionanti: Tucci lavora molto sui tom e timpani, con passaggi tribali, Mannutza ha uno stile molto particolare con un continuo accompagnamento di accordi molto bassi e l’assolo spesso giocato sulle note medie. Il loro set è davvero bello, sono due musicisti tecnicamente perfetti ma privi di virtuosismi inutili e Tucci è batterista molto fantasioso. L’appassionato può fare un paragone tra i due talenti emergenti, anzi ormai pienamente emersi della batteria: Tucci più spettacolare e tribale, Angelucci più geometrico, due batteristi diversi e ambedue bravissimi.

Purtroppo il maltempo di ieri ha dovuto far spostare De Piscopo e il duo, applauditissimo, suona un set troppo breve, meritavano più spazio. Idem per il trio di Israel Varela, batterista e cantante di Tijuana con Alfredo Paixao, brasiliano, basso elettrico e voce e Angelo Trabucco pianoforte. Musica più melodica, quasi sempre in tempi dispari: il simpatico Varela chiede al pubblico di accompagnarlo col battimani, ma se io sapessi fare un 12/8 avrei già conquistato il mondo… Quando Israel canta, con una voce pastosa che ricorda quella di Greg Lake o Ray Shulman dei Gentle Giant siamo quasi in terreni progressive rock. Anche loro purtroppo suonano poco.

Quindi arriva Tullio De Piscopo: si alza un vento freddo e ci vuole molto calore per scaldare il pubblico. Non è un problema per De Piscopo, intrattenitore nato, gigione, simpatico. È accompagnato da giovani musicisti, Fabio Visocchi tastiere, Gianluca Silvestri chitarra, Cesare Pizzetti basso e contrabbasso, Matteo Mammolo Mammoliti secondo batterista, con ospitate di Max Ionata, in formissima, e Dado Moroni, che si ascolta sempre volentieri. Alterna blues, standards, funky, brani propri.

Ci sono momenti straordinari, come la versione funky alla Herbie Hancock di un classico di Carosone o la cover in napoletano di Sex Machine, mentre altri brani devo dire che sono troppo leggeri o fusion per i miei gusti. In ogni caso una serata spettacolare, peccato che i capricci meteorologici abbiano portato a comprimere i tempi, per cui i tre gruppi hanno avuto meno tempo a disposizione di quanto meritassero. Stasera il duo Opera, Danilo Rea e Flavio Boltro e il quintetto di Alvin Queen, oltre alle mostre di Andrea Neri e Marco Cardini, i seminari e le jam session nei locali Albatros e L’Impronta, che sono belle quanto i concerti.

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