di Alfredo Sgarlato – Anni fa si diceva: il cinema d’azione, come lo fanno gli americani non la sa fare nessuno. Non è più vero. Prendete “The next three days” di Paul Haggis, con Russel Crowe: è il remake del francese “Pour elle”(2008) di Fred Cavayè, che è molto più bello della versione americana, è girato meglio, è più breve, gli attori, Vincent Lyndon e Diane Kruger (un po’ troppo bella per essere vera) sono più bravi, ma soprattutto è cattivo e politicamente scorretto, come dev’essere un noir.

La benemerita RAI4 di Carlo Freccero (presidente subito!) trasmette spesso noir francesi recenti, che non hanno girato in sala, quelli di Cavayè (“A bout portant/Point blank”, 2010 è ancora più emozionante), Jacques Audiard (“Sulle mie labbra”, 2001), Olivier Marchal, Ariel Zeytoun (“Le dernier gang”, 2007), film divertenti, ritmatissimi, con attrici stupende, lontani delle baracconate moraliste che spesso si producono oggi ad Hollywood.

E, sempre sul canale digitale, passano spesso noir di Hong Kong o coreani, quelli del grandissimo Johnnie To per esempio. Che poi i registi di Hong Kong hanno i santini di Melville e Sergio Leone sul comodino. Persino una fesseria come “Hanna” di Joe Wright (peccato, dopo “Espiazione” mi aspettavo molto da lui), talmente sconclusionato da essere divertente, è meglio di tanta robaccia ed è inglese.

Mi direte: e Tarantino? Ma Quentin, come tutto il miglior cinema americano degli ultimi vent’anni, lui, Lynch, i Coen, Cronenberg, Jarmush, Raimi, Tim Burton, i molti Anderson (Wes però a me non piace) ha uno sguardo da autore, molto più europeo che americano. A proposito, tempo fa leggevo un farlocchissimo articolo di tale Adornato sull’annoso tema cos’è la destra cos’è la sinistra… Secondo lui chi è di destra ama i film d’azione americani, chi è di sinistra i film d’autore europei. Poiché i grandi autori europei o sono morti da tempo, Bergman, Bunuel, Fellini, Truffaut, o hanno dai settanta ai novant’anni, Bellocchio, Bertolucci, Rivette, Resnais, temo che il buon Adornato, in fatto di politica non so, in fatto di cinema sia fermo agli anni ’70.

* il trend dei desideri: rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato