di Alfredo Sgarlato – Giovedì sera l’Italia del jazz ha il compito, purtroppo non difficile, di dimostrare di schierare più fuoriclasse di quella del calcio. Dopo l’eliminatoria del concorso, vinta da Lele Pella di Biella, sale sul palco il duo Opera, ovvero Danilo Rea al piano e Flavio Boltro alla tromba. Si parte da temi operistici per mescolarli col jazz e la musica del ‘900, per cui Verdi Rossini e Bizet (ma accidenti a quella pubblicità che mi ha rovinato qualsiasi ascolto de “L’ Habanera”) convivono con Monk, i Beatles e “West Side Story”. Confesso: Rea non è il mio pianista preferito, benché si stia liberando dall’eccessivo virtuosismo delle prime prove che avevo seguito, ma il suo stile fatto molto di variazioni sul tema non mi conquista fino in fondo. Mi piace invece Boltro, trombettista molto espressivo che spesso usa la mano come sordina per effetti alla Armstrong. La loro musica, di impianto classicheggiante, è molto cameristica e probabilmente avrebbe giovato più un’esecuzione in teatro che in piazza: infatti il pubblico segue l’esibizione in religioso silenzio.

Bravi, ma ben altro calore riceve The Percfest Team, un dream team col fuoriclasse straniero, Alvin Queen, formidabile batterista dal curriculum che fa spavento: allievo di Elvin Jones, ha suonato soprattutto con Horace Silver e Oscar Peterson, ma ha incrociato praticamente tutti i grandi del jazz. La star cresciuta in casa, il bravissimo pianista genovese Dado Moroni. Quindi i giovani promettenti, anzi ormai pienamente affermati Max Ionata, Dino Rubino e Nicola Muresu. Il gruppo suona un hard bop potente e coinvolgente: Ionata appare molto più a suo agio coi temi di Silver, Mc Coy Tyner e altri scelti dal gruppo rispetto alla prima serata e inanella ottimi assoli, Rubino è trombettista melodico e raffinato, Muresu lavora infaticabile al contrabbasso e Moroni è, a mio avviso, uno dei due massimi pianisti italiani.

Gran bel concerto, che il pubblico decreta vincitore della serata, mentre rapida indagine tra i presenti dà finora top del festival il Lunar Duo Tucci e Mannutza. Stasera la sfida alla batteria tra Roberto Gatto e Han Bennink, aspettatevi di tutto da questi due giganti, e il quartetto Cordoba Reunion del grande sassofonista Javier Girotto, argentino ma italiano d’adozione come Sivori.

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