di Alfredo Sgarlato – In Francia o in Romagna una notte bianca comincerebbe a mezzanotte e il gruppo di punta di esibirebbe alle 4. In Liguria invece le notti bianche cominciano alle 15 (?!) e i musicisti iniziano alle 21 e 30. L’attrazione della serata sono Roy Paci e Aretuska, ma molti altri gruppi suonano prima, o durante. Inizio il giro geograficamente e incontro i Libero Arbitrio, storica band votata ai classici del pop e della dance. Accanto ai veterani Bobo Campana e Alfredo Silvestri hanno ruotato in molti, adesso schierano Sonia La Serra, Renato Scirocco, Andrea Capitano e un’altra cantante con cui mi scuso ma non so il nome. Macchina ritmica ineccepibile, è sempre un piacere sentirli.

Dopo un gruppo di ragazze che potrebbero essere ormai le mie nipoti e suonano hard rock incontro i Mazzinga, ossia Alessandro Mazzitelli e Roberto Zingaro. Suonano la musica “dei miei tempi” e sentirli è un tuffo al cuore. Le tastiere vintage di Mazzi e la bella voce di Zingaro riproduco perfettamente le sonorità arcane di Simple Minds, Killing Joke, Ultravox e molti altri. Ma si avvicina l’ora di Roy Paci e io ho promesso a mio fratello di sentire anche il suo gruppo, i No more Maddes (con Steo Manzo, Davide Spalla, Dario Marinoni, Massimiliano Turco), dediti a covers di classici del rock e della musica italiana. Visto che in Italia il conflitto di interesse non esiste posso dire che con la nuova formazione e il rodaggio live sono diventati molto professionali.

Prima di loro ho sentito anche qualcosina dei Terapia di gruppo, versioni souljazz acustiche di classici del rock, Kino Rossini, già membro di bands leggendarie come Savage Circle e Karamazov Blues Brothers, e persino un duo che canta una canzone di Van De Sfroos, pensate un po’.

La piazza che ospita Roy Paci è gremita di gente, che balla scatenata, anche i più insospettabili. Gli Aretuska sono una fonte di ritmo inesorabile, mescolano, ska, reggae, soul rock e chi più ne ha più ne suoni. “Mambo Italiano” la fanno diventare “Canto Siciliano”. Il brano più applaudito è “Malarazza” del grande Mimmo Modugno (ma a Balla coi cinghiali avevano cantato anche “Bella ciao”, stavolta no, chissà perché…). Gran finale con “Toda joya, toda beleza” e “One step beyond” dei Madness che diventa “Seven nation army”, ma non porteranno fortuna agli azzurri… Concerto molto divertente, il più affollato insieme a quello degli Eazy Skankers, gruppo reggae ormai di valore nazionale, che però non riesco a seguire per i troppi eventi sovrapposti.

Come mi sono perso gli Uribà, che schierano alcuni musicisti bravissimi (Baglietto, Fugassa, Graziano, Bonfante). Spero di poterli vedere con calma e uno per volta in altre notti d’estate.