di Alfredo Sgarlato – Sabato sera a Ceriale è andato in scena il monologo “2 luglio 1637”, scritto da Maurizio “Pupi” Bracali e interpretato da Pino Petruzzelli, attore genovese specializzato in teatro civile. Monologhista di valore pari a Marco Paolini o Ascanio Celestini, era già stato a Ceriale con “L’Olocausto di Juri”, opera dedicato allo sterminio degli zingari. Il monologo aveva debuttato due anni fa con l’interpretazione di Giorgio Caprile.

Petruzzelli, per motivi di tempo e impegni, ha letto il testo, ma la bravura e la varietà nell’interpretazione hanno fatto sì che la serata scorresse come se la messa in scena fosse a memoria. Petruzzelli ha variato le voci e i registri, valorizzando nel modo migliore il testo. I numerosi presenti hanno seguito con attenzione, compresi i bambini, e sono stati molti i passaggi sottolineati da convinti applausi.

Alla fine della serata molti spettatori auspicavano che il monologo venga messo in scena anche in altre città, visto che il tema narrato riguarda tutta la costa e non solo Ceriale, e non solo il passato remoto, dato che Bracali mescola con abilità la rievocazione storica con i ricordi di un ragazzo degli anni ’60. Belle anche le musiche scelte da Petruzzelli come colonna sonora.

Nota finale: sul depliant delle manifestazioni estive cerialesi Bracali viene chiamato Bracardi. Per quanto io ami il folle comico scoperto da Arbore, si tratta di due persone diverse. Avessero sbagliato il nome di Sainkho Namtchilak potrei capire, ma che a Ceriale sbaglino il nome del loro concittadino più noto è inammissibile: un simile pressapochismo non si può accettare.