Aligi Sassu alla Pinacoteca Civica di Savona

di Alfredo Sgarlato – Dopo Guttuso e Treccani è Aligi Sassu il terzo gigante della pittura italiana ad essere ospitato nella Pinacoteca Civica di Piazza Chabrol a Savona. Le opere esposte non sono moltissime ma la visita è doverosa, sia perché molte appartengono a collezioni private ma soprattutto perché si ha una visione del forte legame che Sassu, nato a Milano il 17 luglio 1912, aveva con la nostra terra. Le opere fanno parte di diversi cicli e sono state dipinte tra il 1936 e il 1961.

Alcune sono ispirate da “La Maison Tellier”, celebre racconto di Maupassant. Altre hanno come tema i caffé, lo sport, i porti, i paesaggi. Si nota facilmente l’evoluzione stilistica dell’autore, che si riconosce facilmente per i colori squillanti che usa, e nel suo percorso evolve verso una sempre maggiore essenzialità, fino ad opere quasi monocrome. Le opere più grandi sono tratte da un ciclo destinato ad affrescare un ristorante di Albisola, raduno di artisti e poeti frequentato da Sassu, Baj, Milena Milani e molti altri, che furono dipinte nel 1948. Qui Sassu fonde elementi della quotidianità con figure mitologiche, con un effetto molto suggestivo. Nel 1967 il locale fu demolito e alcune opere sono andate perdute.

Pensate un po’: in Francia o in Inghilterra diventerebbe monumento nazionale persino l’aiuola dove Ringo Starr portava il cane. In Italia vanno perdute opere di uno dei massimi artisti allora viventi. Oltre ai quadri sono esposte alcune sculture. Sassu morì il 17 luglio 2000, in gioventù fu incarcerato per attività antifascista, fu amico di Bruno Munari e Giacomo Manzù, e nella terza età si trasferì a vivere a Maiorca.

Questa mostra è un’occasione per chi non lo conoscesse ancora di scoprirlo e per chi è già un fan di apprezzare alcune opere fondamentali. L’ingresso è gratuito, ma già che ci siete, spendendo solo 4 euro potete visitare l’intera Pinacoteca dove sono esposti numerosi capolavori, sia di arte antica come il Polittico del Foppa, sia le opere della collezione di Milena Milani e Carlo Cardazzo, una serie impressionante di gioielli spesso dipinti apposta per loro.