di Claudio Almanzi – Il mondo dello sport e quello dell’imprenditoria sono in lutto per la scomparsa del noto impresario edile Alfonso Soracco, avvenuta al Santa Corona di Pietra Ligure dove è stata allestita la camera ardente, nella quale vi è stato un continuo via vai di amici, ex dipendenti e conoscenti. Aveva 79 anni. I suoi funerali sono stati celebrati questa mattina ad Albenga in una chiesa Santuario del Sacro Cuore gremita di gente. Era stato per diversi anni presidente della San Filippo Neri ed era un grande appassionato di calcio (sfegatato tifoso genoano) e di auto d’epoca (protagonista di grandi ed appassionanti raduni storici di rilievo nel settore automobilistico). La sua famiglia ha realizzato nella piana ingauna centinaia di edifici, palazzi ed importanti opere. Avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 2 agosto. Aveva fra l’altro costruito, nel secondo Dopoguerra, l’edificio più alto della città, definito “ Il grattacielo” nella piazza della stazione ferroviaria.

Le varie imprese Soracco hanno realizzato in oltre 50 anni di attività oltre alla famosa “Casa Alta”, l’edificio delle Opere Parrocchiali di San Michele, altri palazzi sul Viale Martiri, in Via Venezia, via Trieste, Via Galilei, Via Sauro e praticamente in tutti i quartieri e frazioni della piana. La maggior parte delle opere le realizzò durante il “boom edilizio” insieme al fratello Filippo, fra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta. La famiglia Soracco si trasferì dalla Lombardia ad Albenga a metà dell’Ottocento. Impegnati in Riviera come capomastrì già in occasione del terribile terremoto del Dianese del 1887, divennero imprenditori edili nel periodo della ricostruzione, alla fine della Seconda guerra mondiale. Nella chiesa del Sacro Cuore tutta la città si è stretta, con cordoglio ed affetto, attorno alla moglie Luisa ed ai suoi famigliari. Anche la nostra redazione partecipa al lutto per la scomparsa di un personaggio tanto amato e di così grande rilievo nella storia della città di Albenga e del suo comprensorio.